Badanti: A dicembre maxi busta paga, con tredicesima e TFR

Mario nava
Busta paga dicembre per colf e badanti: sarà più ricca grazie a TFR e tredicesima.
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La busta paga di dicembre per molti lavoratori del settore domestico sarà di molto più alta delle precedenti. Alla stessa maniera di tutti gli altri lavoratori dipendenti, anche per colf e badanti arriva la gratifica natalizia. Ma non solo. Infatti solo ed esclusivamente per il settore domestico c’è da prendere, a richiesta, anche un lauto anticipo del TFR. 

La tredicesima mensilità di dicembre, quanto vale per la badante?

Anche a colf e badanti spetta la tredicesima mensilità. I datori di lavoro dovranno pagare entro il mese di dicembre 2020. Un obbligo per i datori di lavoro e un diritto per il lavoratore. 

Con la prossima busta paga di dicembre colf e badanti si troveranno quindi la mensilità aggiuntiva. Nessuna domanda necessaria. Il diritto alla tredicesima mensilità è garantito al lavoratore nel CCNL di categoria, cioè nel contratto collettivo dei collaboratori domestici, o meglio, degli assistenti familiari.  

La tredicesima mensilità è pari ad un dodicesimo dell’intera retribuzione annua. Se il lavoratore ha lavorato tutto l’anno, ha diritto ad una mensilità in più. Se invece ha lavorato solo per un determinato periodo di anno, avrà diritto a una tredicesima inferiore, misurata sui mesi di lavoro. La formula è semplice, perché si fa retribuzione annua diviso 12 moltiplicata per i mesi di assunzione. Per le assunzioni ad ore invece il calcolo è diverso. La paga oraria va moltiplicata per le ore lavorate a settimana e poi per 52, che sono le settimane di una annualità. Ciò che esce va diviso per 12 e così si ha la tredicesima spettante. 

Anticipo TFR badanti e colf, un diritto previsto dal CCNL

I lavoratori familiari hanno diritto al TFR, il trattamento di fine rapporto che si percepisce al termine del rapporto di lavoro. Anche questo un diritto del lavoratore. Ogni mese il lavoratore destina, come fosse un salvadanaio, una parte del proprio stipendio al fondo TFR. Alla scadenza del contratto o all’interruzione del rapporto di lavoro, quanto risulta essere  stato accantonato deve essere liquidato al lavoratore. Per gli assistenti familiari però c’è una deroga a questo meccanismo. Il TFR può essere richiesto ogni dicembre e in misura pari al 70% di quanto maturato. In questo modo alla fine del rapporto di lavoro il lavoratore potrà ottenere il 30% annuo che ha lasciato come accantonamento per il TFR.

La stessa cosa che accade per tutti i lavoratori dipendenti, che però devono risultare assunti da almeno 8 anni con lo stesso datore di lavoro e che devono giustificare al datore di lavoro le motivazioni della richiesta di anticipo. Nel lavoro domestico invece non serve motivazione e soprattutto non è necessario che ci sia una carriera lavorativa presso lo stesso datore di lavoro, lunga almeno 8 anni. Inoltre, nella generalità dei rapporti di lavoro dipendente, l’anticipo del TFR può essere chiesto una sola volta durante il rapporto di lavoro. Nel lavoro domestico invece questa richiesta può essere fatta una volta l’anno.

Dal punto di vista del calcolo, per capire quanto si destina ogni anni di Tfr occorre dividere la retribuzione  imponibile annua per 13,5. E ogni dicembre si potrà recuperare il 70% di quello che esce fuori da questo calcolo.

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