Badanti, ecco gli aumenti 2023 e che proposta hanno fatto i datori di lavoro

Mario nava
Badanti, ecco gli aumenti 2023 e perché tra datori di lavoro e sindacati non è stata trovata la giusta intesa.
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Fumata nera e nessun accordo tra datori di lavoro del settore domestico e sindacati di badanti e colf. Nessuna intesa nel summit tra sindacati e associazioni dei datori di lavoro che dovevano provvedere a varare i nuovi minimi stipendiali. Niente intesa, ma non tutti i mali vengono per nuocere. I lavoratori del settore infatti sono salvaguardati da alcune normative che porteranno comunque i loro stipendi a salire nel 2023. Aumenti che avranno decorrenza a gennaio e che pertanto porteranno al pagamento degli arretrati se lo scatto partirà a febbraio. Il mancato accordo, come si legge sul sito “rainews.it” sarebbe stato un problema senza la salvaguardia prevista. Che consente di applicare degli aumenti salariali in base all’inflazione e a percentuale prefissata.

Aumentano gli stipendi delle badanti e la decorrenza è gennaio

A partire dal mese di gennaio lo stipendio di colf, badanti e baby sitter, cioè dei lavoratori domestici in generale, aumenteranno in misura pari al 9,2%. L’accordo tra datori di lavoro e sindacati non è stato trovato. Ma la normativa prevede che in caso di mancato accordo l’aumento automatico deve essere in misura pari all’80% del tasso di inflazione stimato per quanto concerne lo stipendio e del 100% per vitto e alloggio. Quindi, chi prendeva 800 euro di stipendio ne deve percepire 873 circa, mentre chi prendeva 1.000 euro adesso deve prendere 1.092. Solo chi da contratto prendeva sopra il minimo prestabilito dalle tabelle del CCNL non riceverà lo stipendio,

Perché non si è trovata l’intesa

Le associazioni dei datori di lavoro hanno alzato il muro e così l’intesa è saltata. Almeno stando a ciò che si legge sul sito prima citato. Infatti le associazioni dei datori di lavoro avevano proposto di spalmare gli aumenti nel corso dell’anno. Non aumenti immediati quindi, ma poco per volta, per evitare le ricadute sulle famiglie chiamate ad un esborso maggiore.

Nel dettaglio i nuovi salari, in attesa dell’ufficialità delle nuove tabelle saranno:

  • Livello A 725,19 euro al mese
  • AS 857,05 euro
  • B 922,98 euro
  • BS 988,90 euro
  • C 1.054,85 euro
  • CS 1.120,76 euro
  • D 1.318,54 euro
  • DS 1.384,46 euro

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