Badanti: permessi retribuiti, stipendio anche se assenti

Mario nava
Permessi retribuiti e lavoro domestico, possibile avere permessi per il lavoratore, anche retribuiti.
badanti e festivi

È vero, il lavoro domestico è un lavoro assolutamente particolare. Un lavoro duro, pesante. Le attività della badante poi, sono essenziali per chi le assume. Un anziano, soprattutto se non autosufficiente, della sua badante non può fare a meno. 

Ciò non vuol dire però che la badante non possa avere necessità e quindi, il bisogno di chiedere un permesso al datore di lavoro. Permessi, cioè assenze dal lavoro, che siano giornate o ore.

Il permesso di assentarsi dal lavoro per una badante non è una cosa impossibile da fruire per la lavoratrice. Anzi, è tra i suoi diritti. Naturalmente, a determinate condizioni. E ci sono anche i permessi retribuiti, cioè quelli che prevedono anche la corresponsione dello stipendio. 

Ore di permesso alla badante, come funzionano? 

Visite mediche, urgenze familiari, corsi formativi o di studio. Sono vari i motivi che possono essere alla base di una richiesta di permesso da parte della badante. E quelli prima citati sono tutti casi ed eventi che danno diritto alla lavoratrice, di usufruire di permessi retribuiti. 

Per esempio, se la badante deve effettuare delle visite mediche, che sono in calendario in ore generalmente comprese nell’orario di lavoro, può chiedere al datore di lavoro (l’anziano a cui presta assistenza o la famiglia dello stesso), un permesso senza perdere il diritto allo stipendio. È ovvio che la visita medica deve essere giustificata e documentata adeguatamente.

Le ore di permesso non sono infinite e sono calmierare in base al contratto di lavoro sottiscritto.

Per badanti conviventi e assunte a tempo pieno, in un anno massimo 16 ore di permessi all’anno. Sono invece 12 ore di permesso quelle concesse a badanti non conviventi, oppure in regime part-time, sia sopra che sotto le 30 ore settimanali. E si tratta in ogni caso di permessi retribuiti. 


Altri permessi ammissibili


Quelle prima citate sono le ore di permesso per questioni sanitarie e di visite. Poi vi sono i permessi per eventi come il lutto. Sono 3 giorni di permesso retribuito per lutti relativi ad un parente entro il secondo grado o un familiare qualsiasi se convivente con il lavoratore.

La nascita di un figlio per un lavoratore maschio può valere 2 giorni di permesso retribuito. In un anno poi, ci sono 6 giorni di permesso retribuito per i lavoratori che ricoprono cariche sindacali. 

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