Il senso di disperazione per chi ha delle cartelle esattoriali è una cosa comune a tanti contribuenti. Se esiste un problema che toglie il sonno a numerosi italiani questo problema sono proprio le cartelle esattoriali.
Lo hanno ribadito recentemente tecnici ed esperti e perfino durante le audizioni parlamentari di Agenzia delle Entrate, Ufficio Parlamentare di Bilancio e Dipartimento delle Finanze. I numeri del non ancora riscosso da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione sono enormi e questo è un problema. Macchina della riscossione ingessata, ma anche problemi riguardo al fatto che molte di queste cartelle esattoriali potrebbero anche non essere mai incassate nonostante notifiche e invii. Però è anche vero che con sanatorie o meno, ci sono soluzioni per i contribuenti che favorirebbero il loro rientro del debito. Alleggerendo pure la mole di lavoro dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Da una rottamazione all’altra
Un dato inequivocabile è che molti sono i contribuenti che hanno aderito alle varie sanatorie, ma che sono decaduti dalle stesse.
Molti per esempio sono i decaduti della prima rottamazione delle cartelle, che vide i natali con il governo Renzi di diversi anni fa. Ma c’è anche chi ha aderito alla sanatoria del 2023, cioè alla rottamazione quater e non ha aderito, dopo essere decaduto, alla nuova riapertura dei termini per le istanze nel 2025. Infatti il 30 aprile sono scadute le domande di riammissione per i decaduti.
Decadenza che arriva per il semplice fatto di non aver pagato anche una sola rata come in effetti è vincolata pure la rottamazione quater. Adesioni alle sanatorie che permettono di godere dello sconto di sanzioni e interessi oltre che degli aggi di riscossione. E pagando a rate il debito.
Adesso si parla di rottamazione quinquies. Una nuova sanatoria con rate più lunghe e leggere proprio per favorire il contribuente nel pagamento e nell’evitare la decadenza. Ma non è solo tramite le sanatorie che si possono saldare le posizioni debitorie.
Fino a 84 rate per le cartelle esattoriali, ecco i 12 mesi in più nel 2025
Nella riforma della riscossione il governo ha inserito una novità che riguarda le cartelle esattoriali fino al 2025. Infatti è stato incrementato il periodo di dilazione dei piani di rateizzazione ordinari. Adesso c’è la possibilità di sfruttare 84 mesi per dilazionare le cartelle e non più solo 72 mesi. Una soluzione che possono adottare quanti hanno cartelle 2023, 2024 e 2025 e che non sono state inserite nella rottamazione quater.
In questo modo, si potranno pagare in 7 anni e con rate mensili con soglia minima pari a 50 euro a rata, i debiti rimasti fuori dalle varie rottamazioni.
La rottamazione della Lega, se viene accolta, 120 rate mensili per le cartelle esattoriali
Tornando alle sanatorie, c’è tanta attesa per la nuova rottamazione quinquies. La rottamazione quater ha riguardato le cartelle esattoriali fino al 30 giugno 2022, mentre la rottamazione quinquies guarderà alle cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2023. Questa è la prima novità della rottamazione cartelle esattoriali 2025 che vorrebbe varare la Lega, come da sua proposta già depositata in Senato.
La proposta quindi prevede una nuova rottamazione per i debiti affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023, ma con 120 rate da pagare in 120 mesi. Cioè 10 anni di rate mensili che tra l’altro offriranno la salvaguardia della decadenza fino a 8 rate anche non consecutive.