Decreto Sostegni: domande e importi per il fondo perduto alle Partite Iva, anche a credito di imposta

Mario nava
Il decreto Sostegno ha al suo interno il nuovo fondo perduto per i lavoratori autonomi, le imprese e le Partite Iva.
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Via libera dal Consiglio dei Ministri al decreto Sostegno e quindi via libera al fondo perduto per le attività di impresa, i lavoratori autonomi e le partite Iva con fatturato 2019 sotto i 10 milioni di euro.

Adesso occorre aspettare che l’Agenzia delle Entrate apra la procedura di richiesta per poter iniziare a presentare le domande.

Il meccanismo dovrebbe essere sempre quello utilizzato nel decreto Rilancio per i primi contributi a fondo perduto erogati nel 2020. Domande in formato digitale nell’area ad hoc che le Entrate predisporranno e con la relativa procedura accessibile con Spid, Cns o Cie.

Anche dal punto di vista delle cifre la struttura del nuovo contributo ricalca quello che lo scorso hanno produssero il premier Conte e il Ministro Gualtieri.

Contributo a Fondo perduto in percentuale sulle perdite

La misura riguarda circa 3 milioni di soggetti. Il decreto Sostegno infatti ha previsto il diritto al contributo a fondo perduto alle partite IVA che svolgono attività di impresa, ai professionisti  e alle attività che producono reddito agrario. Non sono previste distinzioni o esclusioni relative a Codici Ateco.

Il contributo verrà erogato in base alle perdite subite nell’anno 2020 rispetto all’anno 2019.

Il calo di fatturato deve essere superiore al 33% per poter rientrare nella misura.

Le fasce e come verranno erogai i contributi

Noi di Pensioni e Fisco già prima del varo definitivo del decreto Sostegno avevamo anticipato il meccanismo per fascia con cui verranno erogati i contributi a Fondo Perduto. Le fasce sono 6 con una percentuale variabile tra il 60 ed il 20% della perdita.

La perdita deve essere calcolata per mese e proprio sulla perdita media mensile che viene calcolato l’importo effettivamente spettante alla Partita Iva.

Per chi nel 2020 ha subito una perdita media mensile superiore al 33% rispetto al 2019, ed ha un fatturato fino a 100.000 euro, c’è un contributo a fondo perduto pari al 60% della perdita stessa.

Poi si passa al 50% per soggetti con fatturati superiori a 100.000 euro e fino a 400.000 euro, Il 40% per soggetti con fatturati superiori a 400.000 euro e fino a 1.000.000 euro, il 30% per soggetti fatturati superiori a 1.000.000 euro e fino a 5.000.000 euro e il 20% per soggetti con fatturati superiori a 5.000.000 euro e fino a 10.000.000 euro.

Il contributo potrà essere erogato in danaro ma anche sotto forma di credito di imposta da utilizzare in compensazione da parte del contribuente. Deve essere quest’ultimo in sede di presentazione della domanda a scegliere la via da seguire per incassare il beneficio.

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