In pensione con 62 anni o con 37,10 di contributi nel 2024, come fare e chi può anticipare

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Come si può andare in pensione nel 2024 sfruttando la proroga del contratto di espansione.
in pensione con 62 anni di età

Il contratto di espansione è uno strumento di prepensionamento, anche se molti lo considerano uno strumento di pensione vero e proprio. In pratica, con il contratto di espansione l’azienda può prevedere l’uscita anticipata dei dipendenti prossimi alla pensione, sostituendoli con altri lavoratori più giovani, più propensi si nuovi cicli produttivi votati alla tecnologia e ridurre l’organico. Tra decreto Milleproroghe e decreto Lavoro, la conferma dello strumento consentirà di poterlo sfruttare pure nel 2024.

Il contratto di espansione è una misura che molti potranno sfruttare nel 2024

Ristrutturazione aziendale, reindustrializzazione, esodi, nuove assunzioni, prepensionamenti. Con una sola misura questi gli obiettivi che si centrano e per i quali il contratto di espansione è nato.
Tramite una intesa tra l’impresa, il Ministero del lavoro e le organizzazioni sindacali con il contratto di espansione si consente il pensionamento di quanti si trovano ad essere arrivati a 62 anni di età o a 37,10 anni di contributi. Ma dentro l’accordo possono anche essere previste riduzioni di orario di lavoro per i vecchi dipendenti, sempre prossimi alla pensione. Nell’intesa da sottoscrivere al Ministero del Lavoro tra sindacati e lavoratori, si deve inserire anche il numero dei nuovi assunti, seguendo la formula dell’uno a tre, ovvero ogni tre fuoriusciti un neo assunto è obbligatorio.

In pensione con 62 anni o con 37,10 di contributi nel 2024, come fare e chi può anticipare

Il contratto di espansione nato sperimentale per il 2019 e 2020, valeva solo per le imprese con più di 1.000 dipendenti. Adesso però, proroga dopo proroga, tale opportunità riguarda anche le imprese con almeno 50 lavoratori.

Andare in pensione prima dell’età ordinaria (67 anni, ndr) o senza arrivare ai 42 anni e 10 mesi delle pensioni anticipate. E soprattutto, senza subire penalizzazioni nel calcolo della pensione. Perché la pensione è calcolata come una normale pensione in base al proprio montante contributivo e chi anticipa rispetto ai 42,10 anni di contributi, gode pure della copertura figurativa dei contributi mancanti, a carico dell’azienda come a carico dell’azienda è pure il finanziamento degli assegni di prepensionamento. Ratei mensili di pensione che però paga sempre l’INPS naturalmente.

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