In pensione prima grazie alla legge 104? si può, ecco come

Mario nava
Come sfruttare la legge 104 per andare in pensione prima
2023 pensioni

Per i soggetti più fragili la normativa prevede agevolazioni a livello fiscale e lavorativo. Ma ci sono anche dei benefici che permettono pensione prima con invalidità in alcuni casi specifici. Partiamo con il dire, però, che le uniche pensioni che attualmente prevedono un vero e proprio anticipo agli invalidi sono Ape sociale e Quota 41. Andiamo a vedere nello specifico tutte le misure dedicate ai diversamente abili.

L’Ape sociale e la Quota 41 per gli invalidi?

pensioni

Sia l’Ape sociale (prorogata anche per il 2023) che la Quota 41, prevedono un profilo di tutela per chi ha invalidità con percentuale di almeno il 74%. Nel primo caso sono necessari 63 anni di età e 30 anni di contributi. Con la Quota 41, invece, è necessario rientrare nella categoria dei lavoratori precoci. Ovvero aver versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere i 19 anni di età . E

In più è necessario aver maturato, in totale, almeno 41 anni di contributi. La misura non necessità di un’età anagrafica precisa. E questo significa che si può accedere non appena si raggiunge il requisito contributivo.

La proroga dell’Opzione donna, inoltre, permette alle donne con invalidità pari o superiore al 74% di accedere alla pensione con 35 anni di contributi. A 58 anni se hanno avuto almeno 2 figli, a 59 anni con almeno 1 figlio avuto e a 60 anni se non hanno avuto figli.

Altre misure per pensione prima con invalidità

Esistono poi le misure dirette propriamente agli invalidi. Ape sociale e Quota 41, infatti, ricomprendono gli invalidi solo come profilo di tutela. Ma non sono misure studiate appositamente per essi.

E un primo modo di andare in pensione prima che è destinato esclusivamente ai lavoratori invalidi è la pensione di vecchiaia anticipata. Chiariamo subito che si tratta di una misura che spetta solo ed esclusivamente ai lavoratori del settore privato. Richiede almeno 20 anni di contributi versati, essendo una pensione di vecchiaia. E l’anticipo permette di accedere a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini. In entrambi i casi è richiesta una finestra di attesa di 12 mesi dal raggiungimento del requisito anagrafico.

Il beneficio in questione richiede, però, che l’invalido abbia una percentuale pari o superiore all’80%. E questo è la prima misura dedicata agli invalidi per andare in pensione prima.

Poi esiste l’assegno ordinario di invalidità. Che non è una vera e propria pensione anticipata, ma permette in ogni caso di smettere di lavorare se lo si desidera. Per accedere è richiesta una perdita di almeno due terzi della capacità lavorativa specifica. E che l’invalido abbia versato almeno 5 anni di contributi. Di cui almeno 3 nel quinquennio che precede la domanda.

Segui Pensioni&Fisco su Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellina
Configura Cookie