In pensione prima nel 2024 o una pensione più ricca, ecco una novità che si può sfruttare con agevolazioni

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In pensione prima nel 2024 o una pensione più ricca sfruttando la Pace Contributiva per gli anni 2024 e 2025.
In pensione

Ci sono lavoratori che una volta che si avvicinano alla pensione si possono trovare con due diverse problematiche. La prima è la carenza di contributi previdenziali per poter raggiungere la pensione con una delle tante misure previste dall’ordinamento. La seconda riguarda invece l’importo della pensione che può essere troppo basso. Una misura che il Governo Meloni adesso ha deciso di rispolverare invece, consente di ovviare ad entrambe queste problematiche. Solo per il 2024 e 2025 infatti ecco la riproposizione della cosiddetta Pace Contributiva. E alcuni lavoratori potranno così recuperare, pagando un corrispettivo, fino a 5 anni di contributi utili per andare in pensione o per farla salire di importo.

In pensione prima nel 2024 o una pensione più ricca, ecco una novità che si può sfruttare con agevolazioni

Pagare da solo i contributi per raggiungere l’uscita dal mondo del lavoro o per far lievitare l’importo della propria pensione. Chi ha il primo contributo versato dopo il 31 dicembre 1995, cioè il contributivo puro, può sfruttare la nuova Pace Contributiva nel 2024 (ma la misura è nata anche per l’anno 2025). In pratica il contributivo puro potrà chiedere all’INPS di trasformare in contributi validi per le pensioni, gli anni di vuoto contributivo compresi tra il primo versamento e l’ultimo. Il riscatto è ammesso per massimo 5 annualità di contribuzione, ma si può scegliere anche di versare meno, cioè giusto gli anni che servono per uno dei due obiettivi prima citati (andare in pensione o aumentare la pensione, ndr).

Pace contributiva 2024 e 2025, deduzione dal reddito ma anche rateizzazione lunga

Il versamento per un lavoratore dipendente è pari al 33% della retribuzione degli ultimi 12 mesi o dei 12 mesi meno lontani dalla data di presentazione della domanda di Pace Contributiva. Il risultato va moltiplicato per gli anni che si intende riscattare oppure va diviso per 12 e moltiplicato per i mesi che si intendono trasformare da vuoti, in utili per la pensione. Se l’interessato ha necessità di completare la carriera per andare in pensione subito o al più presto, non potrà che versare tutto ciò che deve prima possibile. Per esempio a chi mancano 2 anni per i 20 necessari alla pensione di vecchiaia, il versamento va fatto entro il compimento dei 67 anni in modo tale da trovarsi con il requisito anagrafico e contributivo completato in tempo per accedere alla pensione. Per chi invece vuole solo aumentare la propria pensione, si possono sfruttare anche 120 rate mensili. In altri termini, si può pagare anche in 10 anni l’intero ammontare del riscatto. E tutto ciò che si versa si può dedurre dal reddito, cioè portare in abbattimento della base imponibile su cui si paga l’IRPEF in modo tale da recuperare come sgravio fiscale il 100% di ciò che si versa.

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