La guida alla pensione anticipata a 64 anni

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Ecco come andare via dal lavoro in anticipo e prendere la pensione a 64 anni in modo più facile.
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Andare in pensione a 64 anni può essere realtà. Perché i requisiti, a partire da quelli contributivi non sono esagerati. Certo, parlare di pensioni a 64 anni nel 2024, e cioè per i nati nel 1960, non può certo essere una cosa aperta a tutti i lavoratori. Altrimenti parleremmo di una misura ordinaria che soppianterebbe le pensioni di vecchiaia a 67 anni. Ma dobbiamo anche dire che la pensione anticipata contributiva è una di quelle misure che anche se sembra complicato prenderla, non ha grandi limitazioni se l’interessato sa come fare.

La guida alla pensione anticipata a 64 anni

Naturalmente, come per tutte le misure che anticipano la quiescenza, servono determinati requisiti. E la platea di riferimento della misura, cioè i potenziali beneficiari, è limitata. Ma proprio sulle limitazioni qualcosa si può fare per alleggerirle.
A partire dai 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati, se i versamenti sono interamente nel sistema contributivo, si può andare in pensione. La prestazione viene liquidata solo di fronte al superamento dell’importo soglia della prestazione. Questo è il grande limite che la misura ha insita nel suo apparato normativo. Un lavoratore per andare in pensione con le anticipate contributive, oltre a non aver iniziato a versare prima del 1996, oltre ad avere raggiunto il doppio requisito dei 64 anni di età e dei 20 anni di contributi, deve raggiungere una pensione pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale. Oltre 1.603 euro al mese quindi, se è vero che nel 2024 l’assegno sociale è pari a 534,41 euro al mese. Per le donne che hanno avuto due o più figli l’importo soglia della prestazione deve essere superiore a 2,6 volte l’assegno sociale. Con un solo figlio avuto, le lavoratrici possono accedere a questo scivolo se l’importo soglia è superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

Come completare i requisiti per le pensioni anticipate contributive a 64 anni di età


Non possono andare in pensione i lavoratori che hanno anche un solo contributo versato, a qualsiasi titolo in epoca retributiva (prima del 1996). Ma in questo caso, chi ha un solo contributo versato nella Gestione Separata, può ovviare a questo vincolo. Riuscendo ad andare in pensione anche se ha iniziato a versare prima del 1996 sfruttando quanto previsto dall’articolo numero 3 del Decreto Ministeriale 282 del 1996 che tratta proprio di computo nella Gestione Separata INPS.

Ecco come sfruttare più facilmente le pensioni anticipate a 64 anni


La facoltà di computo nella Gestione Separata è appannaggio di chi si trova con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e con almeno 15 anni di contribuzione dopo quella data. Tra gli altri vantaggi del computo, anche quello di rientrare nella eventuale pensione di vecchiaia a 71 anni con 5 anni di contributi. Una facoltà anche questa che in origine è concessa solo a chi è privo di versamenti in epoca retributiva. Oltretutto, per le donne che hanno iniziato a versare dopo il 1996, c’è la possibilità di godere di un calcolo della pensione più favorevole. Con due figli avuti infatti, il coefficiente di trasformazione del montante contributivo in pensioni è più vantaggioso essendo quello di un anno più elevato. In pratica uscendo a 64 anni l’INPS calcola la pensione come se il diretto interessato fosse uscito a 65 anni. E con tre o più figli, si passa addirittura a due anni dopo. Con la pensione calcolata come se l’interessato avesse 66 anni. un fattore questo che può agevolare le donne a raggiungere gli importi soglia delle pensioni che come detto, in base ai figli, sono già più favorevoli.

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