Lavoro domestico: rimborsi da 1.075 euro, quando arrivano?

Mario nava
Colf e badanti hanno una via per ricevere il bonus Irpef e passa per la dichiarazione dei redditi.
rivalutazione pensioni

Procedura identica alla maggior parte dei lavoratori dipendenti è quella che i lavoratori domestici devono effettuare per poter dichiarare i redditi e per ottenere eventualmente i rimborsi fiscali spettanti. Parliamo della dichiarazione dei redditi, il cui modello 730 è partito lo scorso 10 maggio. 

E per colf, badanti e così via, c’è da recuperare soprattutto il bonus Irpef. E sono cifre importanti perché si parla di oltre 1.000 euro. Ma se la procedura più o meno è la medesima di quella utilizzata dalla generalità dei lavoratori, le modalità di rimborso cambiano e sono più lunghe. 

I bonus Irpef, per il 2020 sono 1.075 euro

Sei lavoratore del settore domestico e in busta paga non hai mai ricevuto il bonus Renzi e nemmeno il bonus Irpef del taglio del cuneo fiscale? Niente paura, perché di può recuperare essendo un diritto anche di chi svolge, regolarmente assunto, il ruolo di badante, baby sitter e qualsiasi attività collegata al lavoro domestico. 

Nel 2020 il lavoratore ha avuto diritto fino al 30 giugno a percepire un benefit mensile in busta paga pari ad 80 euro al mese. Si chiamava bonus Irpef 80 euro o bonus Renzi. Perché solo fino a giugno? Perché dal primo luglio è stato introdotto il taglio del cuneo fiscale, misura che come obbiettivo ha quello di tagliare il costo del lavoro, di ridurre la differenza tra lordo e netto in busta.

E da 80 euro di bonus Irpef si è passati a 100 euro, sempre mensili e senza il vincolo degli 8.174 euro al di sotto del quale il bonus non era spettabile. Proprio in base a questa variazione nel 2021, per chiudere l’annualità di imposta 2020, con il modello 730 si possono recuperare 1.075 euro.

Quando arriverebbero i bonus alla badante o alla colf?

In premessa abbiamo accennato al fatto che essendo particolare il rapporto di lavoro domestico, i rimborsi non arrivano subito come accade per molti altri lavoratori. Infatti il bonus spettante alla stragrande maggioranza die lavoratori dipendenti arriva mese per mese in busta paga.

E a chi non arriva in busta paga e lo richiede nel 730, anche in questo caso, così come tutti i rimborsi fiscali, è nella busta paga del mese di luglio (ma anche ad agosto e settembre, tutto dipende dalla data di invio della dichiarazione dei redditi), che il lavoratore riceve tutto in unica soluzione.

Per i lavoratori domestici invece la procedura passa dal cosiddetto 730 senza sostituto, perché questa funzione non compete al datore di lavoro domestico.

Ma come si recuperano allora i 1.075 euro di bonus per chi ne ha diritto? Quando si utilizza il 730 senza sostituto, così come quando si utilizza il modello Redditi PF, si interagisce direttamente con l’Agenzia delle Entrate. Sarà proprio il Fisco italiano a inviare il rimborso spettante, che nello specifico del nostro argomento, è il bonus Irpef 2020.

Sono 1.075 euro perché per esempio, una lavoratrice assunta con contratto di lavoro a tempo indeterminato, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 ha diritto a 365 giorni di bonus Irpef,  di cui per i 181 giorni del primo semestre,  476 euro del bonus Renzi  mentre per i 184 giorni del secondo semestre, 600 euro del taglio del cuneo fiscale.

Una volta presentata la dichiarazione dei redditi, se il bonus è spettante occorre presentare all’Agenzia delle Entrate il modello di pagamento, con il proprio Iban del Conto corrente bancario o postale o della propria carta di credito o debito munita di Iban. In questo modo entro dicembre l’Agenzia delle Entrate provvederà al pagamento delle spettanze. Invece nel caso in cui l’interessato non ha un conto corrente o un rapporto di credito con Iban, il rimborso slitterebbe entro marzo dell’anno successivo, cioè entro marzo 2022.

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