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L’Inps pagherà 1.074,32 euro in più ai pensionati che presentano questa domanda

Quali pensionati hanno diritto di aumentare il proprio assegno previdenziale di 1.074 euro l’anno?

Non tutti lo sanno, ma ai pensionati potrebbero spettare fino a 1.074,32 euro l’anno in più sulla pensione e per averli basta fare una semplice domanda all’Inps.

Non tutti conoscono le maggiorazioni sociali che aumentano l’importo della pensione. Le maggiorazioni sociali sono incrementi delle prestazioni previdenziali per soggetti svantaggiati di almeno 60 anni, applicabili a pensionati e lavoratori autonomi con determinati limiti reddituali.

Tali maggiorazioni riguardano non solo le pensioni, ma anche trattamenti assistenziali come l’assegno sociale e le provvidenze per invalidi civili, ciechi e sordomuti. La normativa che le regola è complessa, frutto di interventi legislativi successivi, tra cui la legge 544/1988, la legge 388/2000 e la legge 448/2001, che ha introdotto un incremento per gli ultra 70enni.

A chi spettano le maggiorazioni sociali?

L’articolo 1 della legge 544/1988 stabilisce che la maggiorazione sociale spetta ai titolari di pensioni a carico dell’assicurazione generale obbligatoria, comprese diverse categorie di lavoratori, sia dipendenti che autonomi, ad eccezione degli iscritti alla gestione separata.

 Tale maggiorazione è riconosciuta a chi possiede i requisiti, per pensioni dirette o ai superstiti, anche senza integrazione al trattamento minimo, purché non si superino i limiti di reddito. La domanda per ottenere la maggiorazione deve essere presentata insieme alla richiesta di pensione o successivamente, con domanda di ricostituzione della pensione, allegando una dichiarazione reddituale, anche se presuntiva.

A chi spettano oltre 1.074 euro sulla pensione?

L’importo delle maggiorazioni sociali, a differenza delle pensioni che aumentano ogni anno per effetto della perequazione, rimane fisso ogni anno ed è esente da IRPEF. Nel tempo, l’importo delle maggiorazioni è stato incrementato: inizialmente era di 30.000 e 80.000 lire per i soggetti di almeno 60 e 65 anni.

 Dal 1° gennaio 2001 è stato aumentato a 50.000 e 160.000 lire, e dal 2002 è stato introdotto un incremento di 41,13 euro per gli ultra 70enni, portando l’importo complessivo a circa 516,46 euro (1 milione di lire).

Dal 2008, l’importo dell’incremento è stato a sua volta aumentato di 12,67 euro, per permettere alle pensioni minime di raggiungere i 580 euro al mese, ma con una parte assorbita dalla “somma aggiuntiva” per i pensionati 64enni.

Attualmente, la maggiorazione è di:

  •  25,83 euro per chi ha tra 60 e 64 anni;
  •  di 82,64 euro per chi ha tra 65 e 69 anni;
  • di 136,44 euro per gli ultra 70enni senza la quattordicesima;
  • per chi riceve la quattordicesima l’importo è di 124,44 euro.

Per chi si colloca tra i 65 e i 69 anni, quindi, spetta un aumento sulla pensione di 1.074 euro l’anno.

Il limite di età per la maggiorazione sociale può essere ridotto a partire da 65 anni, con una riduzione di un anno ogni 5 anni di contribuzione. È possibile ottenere questa riduzione anche con un periodo di contribuzione di almeno 2 anni e mezzo.

Ad esempio:

  • con 2 anni e 6 mesi di contribuzione, la maggiorazione può essere concessa a 69 anni;
  • con 7 anni e 6 mesi, a 68 anni;
  • con 12 anni e 6 mesi, a 67 anni;
  • con 17 anni e 6 mesi, a 66 anni;
  • con 22 anni e 6 mesi, a 65 anni.

Per chi percepisce una pensione di inabilità secondo la legge 222/1984, l’età per ottenere la maggiorazione è fissata a 60 anni.

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