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Nuova legge elettorale in arrivo? Ecco come voteremo il nuovo governo

Nasce il progetto di una nuova legge elettorale con preferenze, soglia di sbarramento e proporzionale, le ultime.

Il governo Meloni è stabile, è già diventato uno dei governi più longevi di sempre ma prima o poi si tornerà a votare. Al congresso della Lega gli iscritti e anche Matteo Salvini hanno rivendicato il fatto che l’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe andare al Ministero degli Interni oggi occupato da Matteo Piantedosi. Le opposizioni vedono in questa rivendicazione una frattura in seno alla maggioranza. Siamo alle porte di una crisi di governo? Al momento segnali in questa direzione non ce ne sono. Ma che nasca una crisi di governo. o che il governo termini prima il suo mandato o arrivi alla fine della legislatura nel 2027 poco cambia. Come detto, prima o poi si tornerà alle urne. E forse con una legge elettorale nuova.

Nuova legge elettorale in arrivo? Ecco come voteremo il nuovo governo

Da tempo non si parla di mettere mano alla legge elettorale. Eppure questo argomento è sempre caldo visto che, escludendo questo governo che è stato eletto ed ha una maggioranza vera uscita dalle urne l’ultima volta, in passato la governabilità è stata messa in discussione proprio dall’attuale legge elettorale. Con maggioranza assoggettata al ricatto di alcune forze politiche, anche minoritarie, ma che per numero di parlamentari diventavano decisive per governare. L’esempio è stata la legislatura precedente, quando per governare si adottarono diverse soluzioni. Prima con Movimento 5 Stelle e Lega, poi con PD e Movimento 5 Stelle, poi con la grande ammucchiata del governo Draghi. Tutto senza passare dalla volontà dei cittadini. Adesso pare che la legge elettorale torna in discussione, per vedere di introdurne una nuova. Lo scrivono sul quotidiano “Il Giornale”.

Il proporzionale e le preferenze, ecco come nascerebbe la muova legge elettorale

Il ritorno al proporzionale con le famose preferenze e con un premio fissato al limite del 40%. Questo esce fuori da un articolo a firma di Augusto Minzolini. Pare che sia stato uno dei magiori esponenti del Partito della Premier Giorgia Meloni, cioè Giovanni Donzelli a parlarne. Secondo le sue parole si va nella direzione di una legge proporzionale con un premio di maggioranza con soglia del 40%. In questo modo si direbbe addio ai collegi uninominali che minano la stabilità del governo finendo per assurdo con la possibilità di avere maggioranze diverse nei due rami del parlamento.

Ecco il progetto in cantiere

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Anche le preferenze verrebbero introdotte nuovamente, anche se solo in parte. Tutte regole queste che secondo Donzelli ma non solo, riavvicinerebbero i cittadini alla politica. Un limite all’attuale legge elettorale è proprio il fatto che le liste e gli eletti sono decisi dai capi di partito, con liste bloccate come è successo anche dopo l’ultima tornata elettorale che ha portato il centrodestra al governo. Sembra che la linea trovi favorevole anche il PD. Difficile però che anche il Movimento 5 Stelle sia d’accordo. Lo dimostrano le parole di Francesco Filini, anche lui deputato di Fratelli d’Italia che parla di un Movimento 5 Stelle che per esempio alle Europee o alle Comunali, dove le preferenze ci sono, prende meno voti che alle politiche. Perché sono le forze che hanno radici territoriali a trarre vantaggio dalle preferenze. E il contatto con il territorio è fondamentale per avvicinare di nuovo gli elettori alle urne.