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Pagheremo nuove tasse sui rifiuti, ecco la tassa a chili

Imposte, tasse, tributi sono le cose che maggiormente tediano i contribuenti in Italia soprattutto, ma anche in tutto il resto d’Europa. A volte non si capisce il perché si paga un determinato balzello. Tra dati di fatto, oggettività ma anche tra luoghi comuni e credi collettivi, sulle tasse e sulle imposte spesso le perplessità sono molte.

Perché paghiamo il bollo auto? C’è chi crede che serva per la manutenzione delle strade, ma invece si tratta di una tassa di proprietà dei veicoli. Lo stesso vale per il Canone Rai, che non serve per vedere i canali della Tv di Stato, ma anche in questo caso è una tassa di proprietà. E per la tassa sui rifiuti cosa bisogna considerare? Parliamo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti, che adesso pare cambierà struttura.

Con buona pace dei contribuenti, va detto che la tassa andrà pagata comunque, perché non si è arrivati certo ad una cancellazione di uno dei balzelli più antipatici delle famiglie. Solo che dalla UE arrivano nuove indicazioni riguardo il calcolo della tassa.

Pagheremo nuove tasse sui rifiuti, ecco la tassa a chili

Oggi la tassa sui rifiuti continua ad essere pagata dai cittadini in base alle regole che ciascun Comune adotta, anche sul calcolo della tassa. Da un Comune all’altro cambiano le tariffe, le regole di calcolo, le esenzioni e gli esoneri. Ma sulle regole di calcolo va detta una cosa. In genere si tiene presente il numero degli abitanti quel determinato immobile. E si tiene presente la metratura della casa.

Un mix di fattori che determinano il corrispettivo da versare da parte dei contribuenti. Dalla UE adesso però si parla di una nuova tassa sui rifiuti, basata sui chilogrammi. Con tariffe da 2 euro al Kg, questo ciò che si apprende dalle indiscrezioni che trapelano.

A dire il vero più che indiscrezioni ciò di cui parliamo esce fuori da comunicato stampa ufficiale in cui si parla di Europa più forte e di un piano che punta a maggiori introiti per il Bilancio pluriennale che va dal 2028 al 2034.

Più che un cambio di rotta della tassa che tutti i cittadini conoscono bene, si tratta di una tassa extra. Perché la novità andrà verso i rifiuti elettronici che oggi non sono raccolti.

Cosa vorrebbe incassare la UE adesso sui rifiuti

Stime alla mano, come si legge nel comunicato, ecco che la UE crede di recuperare 15 miliardi di gettito annuo da questa nuova tassa sui rifiuti.
La nuova proposta che ha visto i natali il 16 luglio 2025 entra quindi di diritto tra i provvedimenti che servono alla UE per aumentare le entrate.

La nuova tassa sui RAEE costerà 2 euro al chilogrammo. ma si parla di una struttura che avrà un meccanismo assai contorto e di difficile interpretazione.

Infatti la tassa che dovranno pagare i contribuenti dovrà passare per dei moltiplicatori basati sulla differenza tra il peso medio degli apparecchi immessi sul mercato nei tre anni precedenti e il peso dei rifiuti raccolti. Dovranno essere gli Stati ad assecondare adesso il diktat della UE ed a trovare le risorse da girare nella cassa comune. Ma alla fine saranno sempre i cittadini a pagare, magari pagando di più questa antipatica tassa.