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Pensione a 61 anni e 7 mesi, bastano 7 anni di questo particolare lavoro

Come anticipare la pensione sfruttando il vantaggio del lavoro notturno.


I lavoratori che svolgono la loro attività lavorativa, in turni di notte, possono beneficiare di una pensione anticipata. Lo scivolo è quello del lavoro usurante ma oggi lo affrontiamo dal lato del lavoro notturno, che ha delle regole diverse. Ma dal punto di vista delle uscite dal lavoro, la possibilità di andare in pensione con 61,7 anni di età e 35 anni di contributi è sempre la stessa.

Lavoro notturno, ecco di cosa si tratta


Il sistema previdenziale italiano prevede delle forme di tutela specifiche per quei lavoratori che svolgono la loro attività sempre o quasi sempre nelle ore notturne. L’Inps infatti offre a questo genere di lavoratori una pensione anticipata. Nel dettaglio per lavoro notturno si intende l’attività lavorativa svolta in un intervallo di tempo compreso tra le 24:00 e le 05:00 del mattino successivo. Notturni vengono considerati quanti svolgono l’attività coprendo tutte queste 6 ore di notte per un determinato numero di giornate lavorative all’anno. Ma notturni sono considerati anche quelli che svolgono un lavoro solo per 3 ore in questa fascia oraria, ma solo se lo svolgono costantemente per tutto l’anno.

La pensione anticipata per i lavoratori notturni


La pensione anticipata per i lavoratori notturni rientra nel cosiddetto scivolo usuranti che permette le uscite con°

completamento di quota 97,6;

almeno 61 anni e 7 mesi di età;

almeno 35 anni di versamenti contributivi.

Per i lavoratori notturni in base al lavoro che svolgono, cambiano le quote e l’età anagrafica. Infatti molto dipende dal numero di notti di lavoro svolte. Innanzi tutto va detto che la facoltà di anticipare l’uscita riguarda coloro che:

  • hanno svolto turni di notte per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di vita lavorativa o per almeno metà della vita lavorativa;
  • hanno svolto turni di notte per un numero minimo di notti all’anno, che varia a seconda dell’importo della quota da raggiungere.

Come andare in pensione a 61 anni e 7 mesi e con quale quota

anticipare la pensione

La quota altro non è che la somma tra l’età anagrafica e l’anzianità contributiva del lavoratore, e valgono anche le frazioni di anno. Più è alto il numero di notti lavorate all’anno, più è bassa la quota richiesta. Quella principiale è la stessa che riguarda tutti i lavori usuranti, cioè 97,6. Nello specifico abbiamo:

  • con almeno 78 giorni di lavoro notturno all’anno, quota 97,6;
  • da 72 a 77 giorni di lavoro notturno all’anno, quota 98,6, con un minimo di 62 anni e 7 mesi d’età e sempre con 35 anni di contributi;
  • con da 64 a 71 giorni di lavoro notturno all’anno, quota 99,6, con un minimo di 63 anni e 7 mesi d’età e sempre 35 anni di contributi.