Pensione di vecchiaia 2024, cosa cambia rispetto al 2023?

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Contributivi puri come i retributivi di fronte alla loro pensione di vecchiaia 2024, ecco le novità.
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Anche se la pensione di vecchiaia ordinaria è fissata per tutti a 67 anni di età e 20 anni di contributi, c’è chi deve rispettare un requisito aggiuntivo per potervi accedere. Questo è il caso di lavoratori la cui carriera è cominciata dopo il 31 dicembre 1995. Per chi rientra a pieno titolo nel sistema retributivo, non c’è alternativa per andare in pensione a 67 anni con 20 di contributi, se non arrivando ad una pensione pari ad 1,5 volte l’assegno sociale. Ma forse è meglio dire, non c’era alternativa. Perché dal 2024 non sarà più così, e tutti i lavoratori vengono finalmente equiparati di fronte alla pensione di vecchiaia.

Pensione di vecchiaia 2024, tutti i lavoratori diventano uguali

Fino al 31 dicembre prossimo la pensione di vecchiaia presenta una distinzione tra lavoratori. Non tutti possono andare in pensione semplicemente completando il requisito anagrafico-contributivo previsto. Infatti basta arrivare a 67 anni di età ed a 20 anni di contributi versati, solo se l’interessato a iniziato a lavorare prima del 31 dicembre 1995. Per chi non rispetta questa data di inizio della carriera, oltre all’età ed ai contributi, deve centrare anche un determinato importo minimo di pensione. Non viene erogata la pensione a chi, alla data di completamento del doppio requisito, arriva ad una cifra inferiore a 754 euro al mese. Ma questa limitazione vale solo fino al 31 dicembre 2023. Infatti la legge di Bilancio l’ha depennata.

Le nuove pensioni a 67 anni per i contributivi puri

Cambia tutto quindi, infatti per i contributivi puri la pensione di vecchiaia nel 2024 sarà fruibile a prescindere dall’importo dell’assegno. Significa che tutti potranno andare in pensione di vecchiaia solo maturando i giusti requisiti dell’età e dei contributi. Tutto previsto dall’articolo 26 della legge di Bilancio, che presenta “modifiche alla determinazione del valore della pensione in caso di accesso alla pensione di vecchiaia di cui all’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201.

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