Pensioni 2024, 4 mesi di sconto per ogni figlio su tutte le misure

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Per tutte le donne 4 mesi di sconto per ogni figlio avuto, la proposta del governo da estendere a tutte le misure.
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Al di là di quelle che potranno essere le decisioni prese per l’Opzione donna, oggi sul tavolo di incontro tra Governo e sindacati è arrivata una proposta molto interessante. Almeno per le donne lavoratrici. Ovvero quella di estendere un beneficio attualmente previsto dalla Legge Dini solo per le donne che ricadono nel sistema contributivo puro a tutte le lavoratrici. E per tutte le misure.

Anticipo di 4 mesi per ogni figlio

Attualmente la Legge Dini prevede uno sconto di 4 mesi per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 12 mesi, per accedere alla pensione di vecchiaia. Ma lo sconto è fruibile solo dalle donne che ricadono nel sistema contributivo puro.

La proposta, avanzata per valorizzare la maternità, è quella di estendere il beneficio a tutte le lavoratrici e per tutte le misure di pensionamento.  L’ipotesi è stata messa in campo dal Governo, come spiegano i sindacati, per allargare il beneficio previsto dalla Legge Dini alle donne che si pensionano con il contributivo anche alle lavoratrici con figli che ricadono nel sistema misto.

Ma l’intenzione sembrerebbe quella di allargare lo sconto anche ad altre misure di pensionamento e non limitarlo solo alla pensione di vecchiaia.

Le proteste dei sindacati

Ma sul mancato accordo sull’opzione donna rispondono i sindacati con aspre critiche: “Se non riusciamo nemmeno a ritornare alla casella di partenza su opzione donna come potremmo dare una risposta vera alla condizione previdenziale delle lavoratrici? Questa è la domanda con cui siamo rimasti al termine di questo incontro”, il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, commenta l’esito del tavolo di confronto “Oltre alle auspicate misure previdenziali è fondamentale tenere insieme il mercato del lavoro a partire dal contrasto alla precarietà, la vera causa di una prospettiva previdenziale critica per i giovani”. Certo, prosegue, “con i voucher introdotti nella finanziaria e con l’ipotesi che si discuta di ritornare alla piena liberalizzazione del contratto a termine si va esattamente nella direzione opposta”, conclude.

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