Pensioni 2024 tagliate? è vero, ma c’è una soluzione

mazzarella
Ecco alcune valide e meno penalizzanti alternative alla pensione con quota 103.
anticipare la pensione

Addio pensione, questo ciò che molti lavoratori rischiano di dover fare nel momento in cui nel 2024 cercano di andare in pensione con la Quota 103. Il perché è semplice. Anche chi ha raggiunto i requisiti per andare in pensione con questa misura, potrebbe lasciare perdere perché la pensione rischia di essere tagliata del 30% o oltre. Tutto dipende dalle nuove regole di calcolo del trattamento. Ma sfruttando vie alternative ci si può salvare.

Pensioni 2024 tagliate? è vero, ma c’è una soluzione

Un lavoratore che nel 2024 ha superato i 63 anni ed ha completato i 41 anni di contributi versati, potrebbe andare in pensione con quota 103 (bastano 62 anni di età però). Il fatto è che il trattamento è calcolato con il metodo contributivo, quindi penalizzante. Inoltre con la quota 103 la pensione non può essere più alta di 4 volte il trattamento minimo. Ma a 63 anni di età superati e con 41 anni di contributi, svolgendo una delle attività lavorative gravose, o essendo caregivers, disoccupati o invalidi, ci sono anche l’Ape sociale e la quota 41 per i precoci.

Ape sociale al posto di quota 103, conviene?

Con 63 anni e 5 mesi di età e con 36 anni di contributi, chi ha svolto un lavoro gravoso per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni può andare in pensione con l’Ape sociale. Una misura che ha dei limiti, ma a scadenza. Invece il calcolo contributivo di quota 103 resta a vita. L’Ape per i caregivers, i disoccupati e gli invalidi si centra con 30 anni di contributi. CHi ne ha 41 ed è nell’orbita di quota 103, potrebbe scegliere l’Ape quindi. Che prevede solo fino a 67 anni di età il vincolo della pensione non più alta di 1.500 euro al mese. E che fino a 67 anni non si adegua al tasso di inflazione, non prevede maggiorazioni, tredicesima ed assegni familiari.

Anche la quota 41 per i precoci è meglio della pensione con quota 103

La via più favorevole per chi rientra tra i lavori gravosi, i disabili, i caregivers o i disoccupati potrebbe essere pure la quota 41 per i precoci. Infatti basta che dei 41 anni di contributi, uno sia stato versato prima dei 19 anni di età. In questo caso, nessun limite sulla pensione. Il calcolo della prestazione è misto e quindi senza quel taglio del 30% o più della quota 103. Inoltre, rispetto a quota 103 o all’Ape sociale, non c’è nemmeno il vincolo della pensione non cumulabile con eventuali altri redditi da lavoro. Un vincolo che, escludendo il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui, vale per l’Ape sociale e quota 103.

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