Pensioni di invalidità ed Isee: novità

Mario nava
L’Inps conferma che le pensioni di invalidità restano fuori dall’Isee
pensione

Isee e prestazioni assistenziali o a sostegno del reddito di una famiglia sono un connubio fisso.

Per avere accesso a molte di queste prestazioni infatti occorre munirsi di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in corso di validità e quindi di un Isee in corso di validità.

Un paradosso che da tempo è costato oggetto di ricorsi e sentenze dei giudici riguarda il calcolo dell’Isee con al suo interno le stesse prestazioni assistenziali o simili che sono state ottenute grazie all’Isee. Una questione ritornata in auge con gli aumenti delle pensioni di invalidità.

Isee e prestazioni assistenziali

Più volte in passato, il Tar del Lazio ha bocciato l’interpretazione normativa che inseriva dentro i redditi ed i patrimoni utili al calcolo dell’Isee, anche gli emolumenti relativi alle prestazioni assistenziali. Prima abbiamo parlato di paradosso. Ed è proprio di questo che si tratta, perché capita spesso che per colpa di una prestazione assistenziale erogata a un soggetto disagiato, l’anno successivo sale l’Isee e si perdono altri diritti.

Capitò per esempio che alcuni soggetti venivano esclusi da un reddito di cittadinanza per via di un sussidio percepito gli anni prima proprio in funzione della situazione di disagio economico sempre dello stesso soggetto.

Una cosa simile rischiava di accadere per le pensioni di invalidità, che alla luce dei recenti aumenti di importo, producevano un effetto identico sull’Isee. Abbiamo usato il passato perché l’Inps ha immediatamente fugato ogni dubbio al riguardo.

Errori di calcolo dell’Inps

L’Inps ha azzerato i dubbi che fino a ieri avevano prodotto errori di calcolo degli Isee proprio per via delle pensioni di invalidità.

L’Istituto ha informato di aver prodotto il ricalcolo di tutti quegli Isee con calcolo sbagliato per le persone invalide al 100% e beneficiarie della relativa pensione o dei relativi assegni. Si tratta di quegli invalidi al 100% che alla luce della sentenza della Consulta dello scorso giugno, hanno ottenuto aumenti di assegno che la Corte Costituzionale reputò non equi come importo.

Una incostituzionalità degli importi che non permettevano una vita dignitosa a persone che già pagavano dazio per via delle loro disabilità. Questo l’orientamento della Corte Costituzionale.

Il problema era l’aumento del reddito imponibile derivante dagli aumenti delle prestazioni di invalidità. Un aumento che faceva impennare l’Isee portando questi soggetti al di fuori del perimetro delle altre prestazioni a cui avevano diritto. Dal momento che l’aumento della pensione sancito dalla Consulta è stato notevole, passando da 291 euro a massimo 659 euro, inevitabile il duro impatto sugli Isee.

L’Inps però adesso si è reso conto del problema, e ha provveduto d’ufficio a rivedere gli Isee di queste persone con invalidità, escludendo quegli importi dalla base su cui calcolare l’Isee stesso.

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