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Pensioni di vecchiaia 2025, ecco 5 diverse versioni

Pensioni di vecchiaia 2025, non una ma 5 diverse strade portano al pensionamento, eccole.

La Legge di Bilancio 2025 non ha portato grandi novità in ambito previdenziale. Escludendo le proroghe di Quota 103, dell’Ape Sociale e di Opzione donna, nulla o quasi è stato previsto di nuovo. Però per quanto riguarda la pensione di vecchiaia per le lavoratrici madri una novità c’è. Infatti la misura si arricchisce di uno sconto ulteriore di 4 mesi per chi ha avuto almeno 4 figli. Il che porta le pensioni di vecchiaia 2025 ad avere almeno 5 diverse versioni da poter sfruttare.

Pensioni di vecchiaia 2025, ecco 5 diverse versioni

In generale per le pensioni di vecchiaia i due requisiti che consentono l’accesso restano gli stessi e cioè:

  • aver compiuto i 67 anni di età;
  • aver maturato almeno 20 anni di contributi.

Questi sono i soli requisiti che permettono l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria. ma come detto esistono altre versioni di pensionamento di vecchia. C’è quella contributiva, quella a 71 anni, c’è la pensione anticipata a 64 anni e via dicendo. Ecco pertanto il quadro dettagliato della pensione di vecchiaia 2025 con le sue 5 diverse versioni.

Pensione di vecchiaia contributiva a 67 anni

Per i lavoratori che hanno versato tutti i propri contributi nel sistema contributivo (a partire dal 1996 o con computo in Gestione Separata) accedono alla pensione con le tre pensioni di vecchiaia previste dalla Legge Dini. La prima è quella a 67, molto simile alla pensione di vecchiaia ordinaria, con un’unica differenza, invece di due requisiti ne richiede tre, ovvero:

  • aver compiuto almeno 67 anni di età;
  • aver versato almeno 20 anni di contributi;
  • che l’assegno di pensione spettante abbia almeno l’importo dell’assegno sociale (534,41 euro nel 2024, ma il requisito è soggetto a rivalutazione annuale).

Pensione di vecchiaia a 71 anni

La Legge Dini prevede la pensione di vecchiaia che richiede il minor numero di anni di contributi per l’accesso. Si tratta di una misura pensata esclusivamente per chi nella propria vita non ha avuto carriere molto lunghe e per chi, avendo versato anche 20 anni di contributi a 67 anni non ha diritto di accesso alla pensione di vecchiaia a causa dell’importo dell’assegno.

La pensione a 71 anni richiede solo 3 requisiti:

  • che tutti i contributi siano ne sistema contributivo;
  • aver compiuto i 71 anni;
  • aver versato almeno 5 anni di contributi.

Pensione di vecchiaia a 64 anni

Anche se quasi da tutti questa pensione viene scambiata per una pensione anticipata, si tratta di una pensione di vecchiaia a tutti gli effetti concessa con 3 anni di anticipo. Si tratta del metodo di pensionamento riservato a chi al raggiungimento dei 64 anni ha versato almeno 20 anni di contributi e maturato un assegno di pensione pari a:

  • 3 volte l’assegno sociale Inps per la generalità dei lavoratori (1.603,23 euro);
  • 2,8 volte l’assegno sociale Inps per le mamme con almeno 1 figlio (1.496,34 euro);
  • 2.6 volte l’assegno sociale Inps per le mamme che hanno avuto almeno 2 figli (1.389,46 euro).

Pensione di vecchiaia per invalidi

Solo per i lavoratori invalidi del settore privato è possibile accedere alla pensione con un grosso anticipo. Serve, per poterne fruire, una invalidità pensionabile dell’80% almeno e:

  • almeno 56 anni di età per le donne;
  • almeno 61 anni di età per gli uomini;
  • almeno 20 anni di contributi versati (ma se si rientra nelle deroghe Amato ne bastano anche 15 di anni di contributi).