Pensioni di vecchiaia, non bastano più 67 anni e per le anticipate si sale oltre i 43 anni

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Pensioni anticipate e di vecchiaia, ecco da quando cambieranno i requisiti.
pensione

Le pensioni di vecchiaia e quelle anticipate sono le due misure su cui si basa tutto il sistema previdenziale italiano. I requisiti sono diversi tra le due misure. Una è collegata sia all’età che alla carriera contributiva. L’altra invece solo a quest’ultima. Ma i requisiti di accesso ad entrambe le misure sono collegati all’aspettativa di vita della popolazione, ovvero alla vita media degli italiani. Più sale questa vita media della popolazione, più aumentano età e contributi per la pensione di vecchiaia e contributi per la pensione anticipata. Ed i requisiti odierni presto non saranno più validi, perché dopo una fase di stop agli incrementi, si tornerà a salire. Con l’effetto che per i lavoratori le pensioni si allontaneranno sempre di più.

Pensioni di vecchiaia, non bastano più 67 anni, ecco da quando questo accadrà

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L’Istituto di statistica italiano, cioè l’ISTAT, ogni anni diffonde i dati sulla stima di vita della popolazione. E sono i dati che vengono presi come riferimento per determinare i requisiti di accesso alle pensioni. La pensione non è altro che la rendita che un lavoratore matura dopo aver finanziato una specie di conto deposito con versamenti mensili e trattenute sullo stipendio.

Tutto ciò che si versa diventa pensione dopo la rivalutazione al tasso di inflazione e dopo il passaggio per i coefficienti di trasformazione. Per evitare che lo Stato finisca con il pagare troppo di rendita, ecco che man mano che la vita media della popolazione sale, la pensione viene assegnata al lavoratore più in la nel tempo.

Anche le anticipate su, ecco di quanto e da quando

Dal 1° gennaio 2027 anche le pensioni di vecchiaia dovrebbero salire di 2 o 3 mesi. Infatti fino al 2026 i requisiti di accesso alle pensioni di vecchiaia sono stati congelati. Dopo i 5 mesi di aumento del 2019, che portarono l‘età pensionabile da 66,7 anni a 67 anni, quest’ultima età sarà quella idonea alle pensioni di vecchiaia fino al 2026. Poi si salirà ulteriormente, per i motivi prima citati.

L’età pensionabile passerà da 67 a 67 anni e 2 mesi se non addirittura a 66 anni e 3 mesi. Ma cambieranno anche le pensioni anticipate che potrebbero passare da 42,10 a 43 ani tondi o a 43,1 per gli uomini. Per le donne invece rimarrà sempre l’anno di sconto. Oltretutto dal 1° gennaio 2023 per le pensioni anticipate c’è il meccanismo della finestra che sposta di tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti, il primo rateo di pensione. E questa finestra di 3 mesi per le decorrenze delle prestazioni, c’è da scommetterci, resterà attiva.

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