Pensioni, proroga opzione donna ed Ape sociale dal 2021

Rubini
Novità riforma pensione: rafforzamento dell’ape sociale e del regime sperimentale opzione donna. Ecco i punti del ministro Catalfo.
Opzione donna pensione e pensione anticipata contributiva

Questa potrebbe essere la notizia che stanno aspettando le tantissime donne escluse dal regime sperimentale a causa dell’anno di nascita.

La riforma pensioni emerge dai primi rumors e non possono che essere positivi.

Riforma pensioni, quota 100, opzione donna ed ape sociale

Il Ministro Nunzia Catalfo afferma la sua intenzione di lasciare inalterata la quota 100 mentre la volontà sembrerebbe essere quella di rafforzare l’ape sociale e l’opzione donna.

A questo dovrebbe aggiungersi poi una misura che permetta maggiore flessibilità in uscita in modo che possa accompagnare i lavoratori alla pensione di vecchiaia.

La riforma in questione dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 gennaio 2022.

Il piano del ministro Catalfo è stato presentato già ai sindacati e ne emerge, nonostante da più parti si sta spingendo per un’eliminazione anticipata, che la quota 100 rimarrà inalterata fino alla sua naturale scadenza, prevista per il 31 dicembre 2021.

Il capitolo dedicato alla previdenza della prossima legge di Bilancio dovrebbe essere abbastanza corposo visto che nelle intenzioni del ministro vi è un rafforzamento dell’Ape sociale (che ricordiamo senza proroga scadrebbe il 31 dicembre del 2020) e un rafforzamento del regime sperimentale opzione donna.

Le intenzioni del ministro, confermate anche dalla sue parole, dovrebbero essere quelle di garantire una maggiore equità e flessibilità nel pensionamento dei lavoratori. Il tutto, però, dovrebbe essere affiancato dalla pensione di garanzia per i giovani premendo anche sulla separazione dell’assistenza dalla previdenza, per fare in modo che l’INPS riesca a sostenere meglio le spese delle pensioni.

L’intenzione sarebbe anche quella di rivedere i meccanismi di aumento dell’età pensionabile legati all’adeguamento all’aspettativa di vita Istat soprattutto per chi svolge mansioni gravose e lavori usuranti.

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