Riforma delle pensioni con 4 diverse misure, ma quali?

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Riforma delle pensioni con 4 diverse misure, ma quali?
Un piano ideale per la riforma delle pensioni parte dall'assenza di vincoli per le uscite a 64 anni di età per i lavoratori.

Nel 2024 dovrebbe arrivare la parola fine alla tanto attesa riforma delle pensioni. Infatti se oggi la legge di Bilancio non ha prodotto grandi novità al riguardo, limitandosi a sostituire la quota 102 con la quota 103 ed a prolungare l’esperienza di opzione donna e dell’Ape sociale, il 2024 non dovrebbe deludere le aspettative. Ma quali sono questi punti di intervento e dove dovrebbe mettere mano il governo per riformare il sistema?

Tante le misure sotto osservazione, ma sono fattibili per la riforma delle pensioni?

La riforma del sistema previdenziale italiano passa da diverse misure che dovrebbero permettere un pensionamento anticipato rispetto ad oggi. Al momento sono tutte ipotesi e tutte proposte che però potrebbero fare capolino nel 2024, finendo con il riformare profondamente il sistema. Sono almeno quattro le ipotesi che si fanno e tutte abbastanza larghe come prospettiva. Una riforma delle pensioni con 4 diverse misure quindi, che adesso dovranno essere valutate e studiate per un ipotetico loro inserimento.

Opzione uomo? ma di cosa si tratta davvero?

Una ipotesi di cui abbiamo parlato già negli ultimi tempi noi di “pensioni e fisco” è senza dubbio l’estensione di opzione donna anche o a più categorie i lavoratori. Al momento infatti la misura è appannaggio soltanto delle lavoratrici, che entro la fine del 2022 avevano completato 60 anni di età e 35 anni di contributi versati. Nella misura però un bonus che riduce di dodici mesi per ogni figlio fino a massimo due anni, l’età utile per l’uscita. Quindi una lavoratrice con due figli avuti può uscire con 58 anni di età mentre con un solo figlio con 59 anni di età. Nel frattempo però su opzione donna ecco che vengono inserite delle limitazioni di platea. La misura infatti diventa valida solo per invalide, caregivers, disoccupate e lavoratrici di aziende in crisi.

Riforma delle pensioni con 4 diverse misure, una di queste apre alla pensione a 60 anni per tutti

Estendere l’opzione donna anche agli uomini potrebbe essere una soluzione fattibile, soprattutto congelando a 35 anni il tetto dei contributi previdenziali utili e lasciando inalterato il meccanismo di calcolo della prestazione che resterebbe quello contributivo. In pratica anche gli uomini potrebbero pensionarsi, magari a 60 anni con una opzione contributiva più vasta come perimetro rispetto alla famosa ma poco utilizzabile opzione contributiva Dini.

La pensione in due quote nel 2024? ecco perché potrebbe essere la misura giusta

La via della pensione in doppia quota è una proposta che ha fatto subito proseliti ad inizio 2022. Una pensione liquidata con la quota contributiva pagata al lavoratore già a 62 anni mentre con la quota retributiva pagata al termine dell’anticipo e quindi a partire dai 67 anni. Questa è una delle soluzioni al vaglio, una delle vie che più aveva interessato ad inizio 2022 l’opinione pubblica. Infatti fu una proposta messa in atto direttamente dal Presidente dell’INPS Pasquale Tridico.

Il taglio lineare per anno di anticipo è una via per la riforma delle pensioni

Mandare in pensione prima i lavoratori, a partire dai 62 anni di età, introducendo un taglio lineare di assegno, per ogni anno di anticipo sarebbe una terza soluzione. In questo caso si partirebbe dalla pensione anticipata già a 62 anni di età, ma tagliando la prestazione del 3% all’anno (o del 2% all’anno) per tutti gli anni di anticipo. Si arriverebbe a far gravare tutto il costo della pensione anticipata sul lavoratore che sceglierebbe di uscire prima dal mondo del lavoro perdendo perfino il 15% di pensione (con 3% di taglio e 5 anni di anticipo). Il tutto affiancando una quarta via di riforma che resta la quota 41 per tutti, misura senza limiti di età che sostituirebbe la pensione anticipata ordinaria oggi a 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini.

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