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Riforma pensioni 2025, quali incentivi per chi resta al lavoro?

Per la riforma pensioni 2025 ormai la parola d’ordine è trattenere al lavoro. Vediamo le misure allo studio e quello che si pensa di fare.

Con la riforma pensioni 2025 si introdurranno degli incentivi per chi resta al lavoro per allungare la vita lavorativa dei cittadini (e per chi non lo farà spontaneamente si interverrà a modificare i criteri di accesso alla pensione). Questo è quello che emerge dal Piano strutturale di bilancio 2025/2029.

La riforma pensioni che dovrebbe vedere la luce il prossimo anno, quindi, lascia poche speranze a chi vuole anticipare l’uscita dal mondo del lavoro perché la cosa che balza subito all’occhio è che si vuole innalzare in un modo o nell’altro, l’età pensionabile.

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Alzare l’età pensionabile

Parliamoci chiaro, non vogliono farlo per sport, ma perché appare una necessità primaria e un’esigenza per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale messo a rischio dai pensionamenti a un’età media troppo bassa, dall’innalzamento della speranza di vita e dalle poche nascite.

Se a questo, poi si somma il fatto che si devono liquidare troppe pensioni rispetto alle risorse che si hanno in cassa, il quadro appare più chiaro.

I fattori di rischio del sistema previdenziale sono essenzialmente due:

  • da una parte l’invecchiamento della popolazione che porta all’erogazione di troppe pensioni;
  • dall’altro il tasso di sostituzione tra stipendio e pensione troppo elevato con pensione ricche rispetto ai contributi versati.

Questi i motivi che nel lungo periodo farebbe implodere l’Inps e per questo è necessario mantenere i lavoratori in servizio quanto più a lungo possibile.

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Incentivi per restare al lavoro

Il primo passo è quello di intervenire nel pubblico impiego cancellando il collocamento a riposo d’ufficio rendendolo volontario

i prevede di rivedere e superare l’obbligatorietà di ingresso in quiescenza dei dipendenti pubblici definendo soluzioni che consentano un allungamento della vita lavorativa, permettendo alla PA di trattenere le risorse ad elevato know-how e di conseguire un efficace passaggio di consegne.

La possibilità di permanenza in servizio potrà essere prolungata fino a 70 anni.

Per quanto riguarda i dipendenti del settore privato molto probabilmente si ricalcherà quanto già previsto dal bonus Maroni offrendo un incentivo economico sullo stipendio di chi decide di non accedere alla pensione, ma resta da vedere quello che sarà inserito in tal senso nella Legge di Bilancio 2025.

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