Riforma pensioni, quanto è possibile una quota 41 per tutti?

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Quali possibilità ha di essere attuata una quota 41 per tutti?
Nuovo modello riforma pensioni flessibile tra i 62 anni di età è uscita automatica da 65 a 67 anni senza altri vincoli.

La scadenza della quota 100 incombe e uno degli impegni inderogabili nell’agenda del governo Draghi è la riforma pensioni che porti una misura flessibile che permetta di evitare lo scalone che si verrebbe a creare alla scadenza della quota 100.

Molte le ipotesi messe in campo tra cui spicca la quota 102, una sorta di quota 100 rivista che permetterebbe l’accesso alla pensione con 64 anni di età e con almeno 38 anni di contributi che non è dato ancora sapere se potrà prevedere penalizzazioni o meno per chi anticipa.

Riforma pensioni quota 41 per tutti

E la quota 41 per tutti tanto attesa? Era stata annunciata nel 2019 all’introduzione della quota 100 (che avrebbe dovuto essere solo una misura “traghetto” verso la quota 41 per tutti che sarebbe dovuta entrare in vigore a inizio 2022.

Vediamo, quindi, quali possono essere le reali possibilità di attuazione di una quota 41 per tutti.

Della quota 41 per tutti si è tornato nelle ultime settimane sempre con maggiore insistenza come strada percorribile. A rilanciare l’idea chi ha utilizzato la quota 41 per tutti come cavallo di battaglia, ovvero la Lega che aveva fortemente voluto la misura.

Proprio l’11 gennaio scorso la Lega ha presentato ul decreto 2855 per chiedere di “sostituire integralmente le regole introdotte dalla Riforma Fornero, prevedendo, dal 2022, un nuovo e unico requisito contributivo pari a 41 anni di contributi per tutti”.

Ovviamente l’attuazione di una quota 41 per tutti dovrebbe portare con se anche una penalizzazione dell’assegno per chi anticipa volto a rendere la misura maggiormente sostenibile.

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