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Rottamazione cartelle, ecco quando la rata si può sospendere

Ecco perché per alcuni contribuenti è ammessa la richiesta di sospensione delle rate della rottamazione.

La rottamazione delle cartelle esattoriali attualmente in vigore è la quater. Si tratta della rottamazione del 2023, le cui domande sono scadute il 30 giugno di quell’anno. Ma che nel 2025, esattamente lo scorso 30 aprile, ha avuto una riapertura dei termini per la presentazione. Nuove domande per una sanatoria scaduta anni fa che riguardava solo alcuni contribuenti. E parliamo di contribuenti che erano decaduti dalla sanatoria. Ma proprio sulla decadenza adesso bisogna capire cosa alcuni tribunali hanno deciso. perché ci sono pronunce che consentono di sospendere i pagamenti affinché si eviti proprio la decadenza. Ma non per tutti i contribuenti. Infatti solo per alcuni adesso ci sono sentenze che creano i precedenti utili a presentare nuove istanze.

Rottamazione quater, decadere è facile, ecco perché

La rottamazione quater ha funzionato nel seguente modo. Le domande di adesione alla definizione agevolata scadevano il 30 giugno 2023. Chi ha presentato domanda ha potuto rottamare le cartelle con il debito che veniva tagliato di sanzioni, interessi ed aggi di riscossione. E con il debito residuo da pagare in 18 rate. Le prime due a ottobre e novembre 2023, con due maxi rate (il 20% del debito da pagare con queste due rate). Le altre 16 ogni febbraio, maggio, luglio e novembre dal 2024 al 2027. Alla prima rata scaduta e non pagata (ma con 5 giorni di tolleranza oltre la scadenza), ecco materializzarsi la decadenza dal beneficio. Cioè alla prima rata saltata ecco che l’interessato perde il beneficio della sanatoria. Il debito tornava pieno di sanzioni, interessi ed aggi di riscossione e le rate precedenti alla decadenza se pagate, erano acconti sul dovuto originale.

Rottamazione quater, perché la nuova procedura di domanda?

La facilità con cui veniva imposta la decadenza ha portato inevitabilmente a un elevatissimo numero di contribuenti decaduti. E allora ecco che il governo ha deciso di dare di nuovo la possibilità a questi soggetti di aderire. Con nuove domande che come detto sono scadute il 30 aprile scorso. In questo modo chi aveva perso il beneficio poteva chiedere di nuovo altre 10 rate dei debiti pregressi saltati, continuando a pagare queste rate insieme alle successive della vecchia rottamazione. Rate che come prima se non pagate (anche solo una), portano di nuovo alla decadenza.
Ma presentando istanza ad un Tribunale la decadenza può essere evitata usando la sospensione della rata. Ma è una cosa che, in base a due recenti sentenze di due diversi Tribunali, possono utilizzare le aziende con procedure di crisi avviate.

Ecco cosa cambia adesso

Il Tribunale di Napoli e quello di Vasto, hanno accettato le istanze di aziende che chiedevano che anche le rate della rottamazione finissero dentro l’adozione di misure cautelari per la composizione negoziata della crisi aziendale. La decisione di questi tribunali rappresentano quel precedente che adesso può tornare utile ad imprese in difficoltà che possono chiedere così la sospensione temporanea dei pagamenti della rottamazione per evitare di finire nella decadenza e quindi proseguire con il risanamento della crisi d’impresa.