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Rottamazione cartelle in arrivo, ecco cosa fare subito

Senza gli errori delle precedenti, con più rate e con meno vincoli, in arrivo la nuova rottamazione delle cartelle, ecco cosa bisogna fare.

La rottamazione cartelle arriva alla quinta edizione. Ormai manca solo che la proposta della Lega di Matteo Salvini finisca, come sembra, nella legge di Bilancio 2026. La rottamazione cartelle esattoriali che verrebbe ribattezzata rottamazione quinquies è molto attesa da tanti contribuenti.

Perché sono milioni i contribuenti che hanno cartelle esattoriali ancora pendenti. Per farsi trovare pronti alla rottamazione cartelle che è in arrivo, meglio iniziare subito. In modo tale da trovarsi quando eventualmente partiranno le istanze, pronti all’operazione definizione agevolata, come viene chiamata la misura sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Come funzionerà la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali

Una nuova rottamazione cartelle, che concede ai contribuenti la possibilità di sanare molti più debiti delle precedenti. Questa è la rottamazione quinquies.

Ma soprattutto, è una sanatoria che rispetto alle precedenti, da nuove possibilità di pagare senza incorrere in quegli errori che, come i numeri delle adesioni e dei risultati dimostrano, hanno portato ad un fallimento degli obiettivi che si prefiggono di raggiungere. Perché gli obiettivi della rottamazione delle cartelle sono sempre i soliti.

Per il contribuente l’obiettivo è quello di tornare attivo, eliminando quei debiti che spesso portano lo stesso a non poter acquistare nulla, intestarsi nulla e a non poter nemmeno trovare un lavoro regolare con tanto di busta paga. Per via del pericolo che correrebbe tra confische, pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche.

Per l’Agenzia delle Entrate Riscossione invece la rottamazione cartelle significa che una volta che il contribuente aderisce alla sanatoria e inizia a pagare, il magazzino insoluti che è troppo grande da gestire, si assomiglia.

E per lo Stato significa incassare quanti più soldi possibile anche da contribuenti che senza la rottamazione cartelle difficilmente potrebbero pagare.

Tutti gli errori delle precedenti sanatorie

In genere le rottamazioni degli anni precedenti, compresa l’ultima, cioè la rottamazione quater delle cartelle, hanno avuto diversi problemi. Le rate sono troppo corte nel tempo, tanto è vero che con la rottamazione quater i pagamenti dell’intero ammontare dei debiti in rottamazione era da completare tra il 2023 ed il 2027. Con massimo 18 rate trimestrali, ma soprattutto, con due autentiche maxi rate iniziali.

Oltretutto il meccanismo prevedeva la decadenza dal beneficio della sanatoria già alla prima rata saltata. Tanto è vero che i numeri dicono che sono moltissimi i contribuenti che ci hanno provato ad aderire, che magari hanno anche pagato qualche rata, ma che alla fine non hanno avuto più la possibilità e sono decaduti.

Rottamazione cartelle in arrivo, ecco cosa fare subito

La nuova rottamazione dovrebbe nascere con la possibilità di rottamare le cartelle fino al 31 dicembre 2023. E con rate mensili spalmate in 10 anni. Significa 120 rate tutte di uguale importo, senza maxi rate iniziali. E con decadenza che scatta solo dopo non aver pagato ben 8 rate del piano, anche se non consecutive. Oltretutto non ci sarebbero maxi rate da versare se si esclude la prima pari al 5% del debito totale scontato di aggi, interessi e sanzioni, ma che graverebbe solo su chi ha debiti ingenti.

Chi è interessato a questa nuova versione della rottamazione delle cartelle oggi farebbe bene a collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Scaricare la propria situazione debitoria e controllare una per una le cartelle che ci sono. In questo modo potrà verificare quelle che effettivamente deve pagare e quelle che per esempio, può sospendere. Magari presentando ricorso.

In questo modo avrà già chiaro quali saranno i debiti da inserire uno per uno nella nuova rottamazione delle cartelle. La situazione debitoria è consultabile in area riservata accedendo con SPID, CIE o CNS. Ma anche in area libera, per chi non ha le credenziali.