Sanatoria cartelle esattoriali 2023, ecco come funziona

Mario nava
cartelle

La sanatoria delle cartelle esattoriali del governo Meloni è stata definitivamente approvata. Dentro diversi provvedimenti, tutti molto importanti che consentono di poter fare di fatto pace con il Fisco italiano. Ma sono provvedimenti in alcuni casi che devono essere richiesti dai diretti interessati mediante domanda. Ma in cosa consta davvero la sanatoria?

Sanatoria cartelle esattoriali 2023, ecco come funziona per quelle vecchie

La sanatoria cartelle esattoriali 2023 è uno dei principali argomenti di discussione. La prima importante misura della sanatoria delle cartelle introdotta dal Governo Meloni è la cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali inferiori a 1.000 euro se diventate di competenza del concessionario alla riscossione entro il 2015. Ma tale provvedimento, che non presenta necessità di presentazione di una domanda da parte dei contribuenti, vale solo per le cartelle che fanno riferimento a tasse, multe, imposte o tributi relativi alle agenzie fiscali, alle amministrazioni dello Stato o alle gestioni pensionistiche pubbliche.

Lo stralcio delle cartelle di Comuni e Regioni

Per le cartelle relative a debiti di un contribuente con Comuni, Regioni e tutti gli altri enti diversi da quelli statali, niente cancellazione d’ufficio delle cartelle. Se il Comune o la Regione aderiranno alla possibilità, per questi contribuenti si potrà sfruttare lo stralcio. Significa che potranno godere della cancellazione automatica di interessi per ritardata iscrizione a ruolo e delle sanzioni. Ma il tributo evaso con le spese di notifica e di esecuzione forzata resteranno da pagare. Una agevolazione che però non tutti i contribuenti potranno sfruttare dal momento che si tratta di un provvedimento che da facoltà agli enti di aderire o meno. E ci potrebbero esser Comuni che offriranno l’agevolazione sull’IMU per esempio, ed altri che invece non lo faranno. Così come succederà alla Regione sul bollo auto. Fin qui, la parte della sanatoria cartelle esattoriali 2023 che non prevede istanza dei contribuenti.

La rottamazione delle cartelle

Per tutti gli altri debiti, cioè per quelli di importo superiore a 1.000 euro o per quelli più recenti del 2015, ecco la rottamazione delle cartelle. Si potrà godere dello stesso sconto relativo allo stralcio. Ma presentando domanda all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Con lo sconto anche la possibilità di pagare a rate le cartelle. Un periodo di rateizzazione lungo fino a 5 anni. La prima rata (che può essere anche la rata unica per chi non vuole la rateizzazione), scade il 31 luglio 2023. La seconda il 30 novembre 2023. Con queste due rate l’Agenzia delle Entrate Riscossione pretenderà il pagamento del 20% del debito complessivo al netto degli sconti. Per l’altro 80 %, 16 rate pari ognuna al 5% del debito complessivo. Ed a scadenze prefissate il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio ed il 30 novembre di tutti gli anni tra il 2024 ed il 2027. La sanatoria cartelle esattoriali 2023 è questa quindi.

Segui Pensioni&Fisco su Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellina
Configura Cookie