Senza una riforma pensioni, cosa accadrà fra 10 mesi?

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Senza una riforma pensione cosa accadrà tra 10 mesi? Vediamo gli scenari del pensionamento dal 2022.
42 anni e 10 mesi

Il nuovo governo di Mario Draghi deve trovare una soluzione e deve farlo in fretta: fra 10 mesi la quota 100 scadrà e si tornerà ai vecchi pensionamenti prevista dalla legge Fornero con uno scalone di 5 anni tra i pensionamenti 2021 e quelli 2022.

L’età della pensione sale drasticamente da 62 a 67 anni mentre i contributi per l’anticipo salgono dagli attuali 38 anni previste dalla quota 100 ai 42 anni e 10 mesi di contributi (per le donne un anno in meno) necessari per accedere alla pensione anticipata ordinaria.

Le ipotesi avanzate fino ad ora sono molteplici e vanno dalla mini proroga di un anno della quota 100 (che appare molto poco attuabile) per portarne la scadenza al 31 dicembre 2022, all’estensione dell’Opzione donna e dell’Ape sociale. Non mancano nuove misure messe sul tavolo da governo e parti sociali tra le quali ricordiamo la quota 102 e la pensione quota 41 per tutti.

Riforma pensioni tra 10 mesi

Nell’ipotesi più buia, però, cosa accadrà tra 10 mesi? Se il governo non mette mano ad una riforma pensioni che introduca una nuova flessibilità in uscita, ci troveremo a dover affrontare il famoso e temuto scalone che riporterà il pensionamento al 2012, alla sola Legge Fornero.

Da ricordare, infatti che il 31 dicembre 2021 scadrà anche la proroga dell’Ape sociale e che senza un’ulteriore proroga l’opzione donna continuerà a consentire il pensionamento solo alle lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti entro la fine del 2020.

Alla fine del 2021, quindi i pensionamenti possibili senza eventuali proroghe e senza una misura che sostituisca la quota 100, rimarrebbero:

  • pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni
  • pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne
  • quota 41 che, però, è limitata ai soli lavoratori precoci che rientrano nei profili di tutela
  • pensione anticipata contributiva a 64 anni che, però, ricordiamo essere limitata a coloro che hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996
  • e opzione donna solo per chi ha raggiunto i requisiti entro la fine del 2020.
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