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Smettere di lavorare a 50 anni con un assegno di 1.000 euro al mese

Ricevere 1.000 euro al mese e smettere di lavorare a 50 anni è possibile: ecco i casi previsti dall’INPS tra reversibilità, invalidità e pensioni indirette.

Smettere di lavorare a 50 anni e ricevere comunque ogni mese un assegno da 1.000 euro sembra un miraggio, ma in realtà, in alcune circostanze ben precise, è possibile. Non parliamo di magie né di trucchi, ma di strumenti previsti dalla legge italiana per tutelare chi si trova in particolari condizioni di fragilità economica, familiare o sanitaria.

Smettere di lavorare a 50 anni, quando è possibile

Solitamente si parla di pensione solo dopo i 67 anni o con almeno 41/42 anni di contributi. Tuttavia, alcune prestazioni previdenziali e assistenziali anticipate o indirette permettono a certe persone di smettere di lavorare anche molto prima. Vediamo quali:

  • pensione di reversibilità: viene erogata al coniuge superstite nel caso in cui il defunto fosse già pensionato o avesse maturato i requisiti. L’importo può arrivare fino al 60% della pensione percepita dal coniuge deceduto e può aumentare in base alla presenza di figli o altri familiari a carico;
  • assegno ordinario di invalidità (AOI): destinato a chi ha ridotta capacità lavorativa (almeno due terzi) e almeno 5 anni di contributi, di cui 3 nei 5 anni precedenti la domanda. L’importo dipende dai contributi versati ma può raggiungere cifre vicine o superiori ai 1.000 euro;
  • pensione per invalidità civile: può essere ottenuta anche in assenza di contributi, se si ha una invalidità riconosciuta almeno al 74%. In certi casi, l’importo base viene integrato fino al minimo e può essere accompagnato da maggiorazioni sociali;
  • pensione indiretta: spettante ai familiari di un lavoratore deceduto prima della pensione, ma con almeno 15 anni di contributi o 5 anni di cui 3 negli ultimi 5.

Il caso pratico

Un caso emblematico è quello di una donna di 50 anni, rimasta vedova. Il marito percepiva una pensione di circa 2.000 euro mensili. Lei, senza altri redditi, può ricevere fino a 1.200 euro al mese di reversibilità, accesso a eventuali bonus sociali e esenzioni sanitarie come ad esempio dal pagamento del ticket. In alcuni casi, può ottenere anche integrazioni per il basso reddito familiare, ma non in questo caso visto che la vedova percepisce un reddito abbastanza alto e al compimento dei 67 anni potrebbe anche avere diritto alla pensione di vecchiaia.

È davvero possibile smettere di lavorare a 50 anni? Sì, ma solo se sussistono i requisiti normativi. Non si tratta di una scorciatoia per tutti, ma di misure previste per tutelare chi si trova in situazioni delicate come quella in cui si trova la donna che ha perso il proprio coniuge.