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Riforma pensioni, tutti a casa a 62 anni con la Quota Libera

Nuova pensione flessibile 2026: potrai uscire prima fino a 5 anni. Ecco come funziona la Quota Libera, chi può aderire e con quali penalizzazioni.

Ormai i lavori per la riforma pensioni sono fermi da mesi, non ci sono nuove proposte in ballo e non ci sono ipotesi che possano far pensare in modo positivo per quel che riguarda il futuro della previdenza italiana. I nostri lettori, attenti a questi argomenti, però, ci inviano spesso quelle che sono le loro idee su come dovrebbe essere la prossima riforma delle pensioni.

In alcuni casi si tratta, poi, anche di proposte che meritano visibilità perché prendono in considerazione non solo gli interessi dei lavoratori, ma anche la sostenibilità del sistema. È il caso della proposta che andiamo ad illustrare che permetterebbe il pensionamento a partire dai 62 anni grazie alla Quota Libera.

In pensione a 62 anni con la Quota Libera

Si chiama Quota Libera la misura proposta da un nostro lettore che permette l’anticipo pensionistico da 1 a 5 anni rispetto ai 67 anni necessari per la pensione di vecchiaia. Le regole della misura, pur essendo abbastanza elastiche, consentono anche la sostenibilità delle casse dell’Inps e proprio per questo ci piacerebbe far arrivare la proposta ai legislatori.

Il cuore della proposta è molto semplice: i lavoratori sono liberi di uscire dal mondo del lavoro a partire dai 62 anni con una penalizzazione temporanea e parziale sull’assegno dell’1,5% per ogni anno di anticipo.

Per chi esce a 66 anni la penalità è del 2% per un solo anno (ovvero quello che manca al compimento dei 67 anni), ma è possibile uscire anche prima con una penalizzazione maggiore e nello specifico:

  • a 65 anni penalizzazione del 3,5% per 2 anni;
  • a 64 anni penalizzazione del 5% per 3 anni;
  • a 63 anni penalizzazione del 6,5% per 4 anni;
  • a 62 anni penalizzazione dell’8% per 5 anni.

Le penalizzazioni, pur essendo importanti, non sarebbero per sempre, ma solo fino al raggiungimento dei 67 anni quando il pensionato avrebbe diritto alla pensione piena maturata.

I requisiti per la pensione a 62 anni

Per accedere alla pensione con la Quota Libera sarebbe necessario maturare almeno 35 anni di contributi e avere una pensione maturata che sia almeno di 1,2 volte l’assegno sociale Inps. Anche uscendo prima del tempo non avrebbero penalizzazioni coloro che hanno svolto mansioni gravose o lavori usuranti.

Quota Libera una pensione sostenibile

L’idea della Quota Libera, come abbiamo detto, pensa anche alla sostenibilità del sistema: non avrebbe costi molto alti perché in parte l’anticipo sarebbe a carico del lavoratore grazie alla penalizzazione. Inoltre, non prevedendo contributi figurativi extra per i periodi non lavorati garantirebbe un equilibrio tra i diritti dei lavoratori, che voglio uscire dal mondo del lavoro prima, e la sostenibilità delle casse dell’Inps.

Il vantaggio principale della Quota Libera è la libertà di scelta del lavoratore che non avrebbe obblighi o forzature potendo decidere anche di restare al lavoro fino ai 67 anni. Anche per chi decide di uscire prima con la penalizzazione temporanea, il lavoratore è vero che percepirebbe una pensione ridotta, ma solo per un certo numero di anni.

Questa tipologia di pensione permetterebbe non solo di superare i rigidi paletti imposti dalla legge Fornero, ma anche di andare incontro ai bisogni dei lavoratori che non riescono più a lavorare per motivi di salute, per esempio.