A 59 e 64 anni in pensione nel 2024, ecco quando i figli riducono l’età del pensionamento

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Le lavoratrici che hanno avuto dei figli sono avvantaggiate in termini pensionistici, ecco come possono anticipare la pensione.
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Da qualche anno a questa parte sono diverse le misure che tirano dentro i figli avuti e che permettono alle lavoratrici di andare in pensione prima rispetto ai requisiti che le stesse misure prevedono. Nel 2024 anche la pensione anticipata contributiva si collega ai figli avuti producendo alcuni vantaggi per le lavoratrici. Questo in aggiunta ai bonus che anche nel 2023 hanno avuto le lavoratrici per opzione donna.

A 59 e 64 anni in pensione nel 2024, ecco quando i figli riducono l’età del pensionamento

Sarà confermata per il 2024 pensione anticipata contributiva, che si centra sempre a partire dai 64 anni di età, con 20 anni di contributi ma solo se il primo accredito è successivo al 1995. Ormai è certo però l’inasprimento del requisito aggiuntivo che la misura prevede. Perché ai tre requisiti prima citati se ne aggiunge un altro. Parliamo dell’importo minimo della pensione che si deve raggiungere per poter lasciare il lavoro 3 anni prima.

Fino al 31 dicembre 2023 per andare a riposo a 64 anni di età serve una pensione non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Nel 2024 invece servirà in linea generale una pensione non inferiore a tre volte l’assegno sociale. In pratica bisogna prendere una pensione più elevata rispetto a quello che hanno dovuto fare i lavoratori usciti con questa misura nel 2023. Questo però a meno che non si tratti di lavoratrici che hanno avuto dei figli durante la loro vita. Infatti chi ha avuto un solo figlio potrà andare in pensione con un assegno non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Per chi invece ha avuto due o più figli non bisogna avere una pensione più bassa di 2,6 volte l’assegno sociale.

Opzione donna, poche beneficiarie, ma per qualcuno, agevolazioni importanti

Anche opzione donna sarà attiva il primo gennaio prossimo. Nessuna cessazione e proroga ormai certa per la misura che negli anni passati consentiva il pensionamento con 35 anni di contributi alle dipendenti con 58 anni di età e alle autonome con 59 anni di età. Nel 2023 la misura ha visto il suo profondo restyling. Infatti la platea delle beneficiarie è stata ridotta a:

  • caregivers che assistono parenti stretti disabili gravi;
  • invalide al 74%;
  • licenziate;
  • assunte in aziende con tavoli di crisi aperti al Ministero.

Anche nel 2024 questa sarà la platea delle beneficiarie. I requisiti vanno raggiunti entro l’anno precedente e quindi entro il 31 dicembre 2023 e sono:

  • 35 anni di contributi versati;
  • 59 anni di età per licenziate e dipendenti alle prese con aziende in crisi;
  • 59 anni di età per invalide e caregivers ma solo se hanno avuto due o più figli;
  • 60 anni di età per invalide e caregivers se hanno avuto un solo figlio;
  • 61 anni di età per invalide e caregivers senza figli avuti.
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