Assegno unico figli: chi paga, quando e differenza con gli Assegni familiari

Mario nava
Un boom di domande per l’assegno unico in queste prime ore dalla pubblicazione della procedura. Ma quando arrivano i soldi e chi li verserà ai lavoratori che oggi percepiscono gli Anf?
rivalutazione pensioni

Fino ad oggi tutti i lavoratori dipendenti con figli a carico hanno ottenuto i relativi assegni familiari. Gli Anf sono una costante dei rapporti di lavoro e nella maggior parte dei casi i lavoratori li ricevevano in busta paga, insieme alla mensilità di stipendio. Assegni erogati in base alle tabelle che l’Inps ogni anno aggiornava e commisurate al reddito di un lavoratore.

Ma gli assegni familiari vanno in soffitta, sostituiti per quanto riguarda i figli a carico, da questo nuovo strumento di welfare, cioè l’assegno unico. Ma non sono la stessa cosa, anche perché scordatevi il pagamento in busta paga.

Assegno unico universale sui figli, la misura in sintesi

L’assegno universale sui figli è variabile in base allì’Isee, almeno dal punto di vista degli importi. Infatti anche per chi non ha un Isee in corso di validità, l’assegno universale verrà corrisposto comunque.

La domanda, come avranno notato coloro i quali hanno già provveduto a presentarla, non prevede l’obbligo di Isee. È vero però che l’Isee è determinante dal punto di vista della misura della prestazione. Infatti senza Isee o con un Isee oltre 40.000 euro l’assegno è pari a 50 euro a figlio per i primi due figli, e 65 euro per i figli successivi al secondo.

Sul sito dell’Inps oltre alla procedura di richiesta c’è anche il simulatore che consente di calcolare l’importo spettante a ciascun beneficiario. In linea di massima l’importo minimo di 50 euro sale con l’abbassarsi dell’Isee, in misura pari a 5 euro ogni 1000 euro in meno di Isee, fino alla soglia massima di 175 euro a figlio al netto della maggiorazione per Isee fino a 25.000 euro.

L’Assegno unico assorbe tutte le altre prestazioni che comunemente sono state appannaggio delle famiglie in questi anni, quindi, come si legge sul sito dell’Inps:

  • Premio alla nascita (Bonus mamma domani);
  • Assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • Assegno di natalità (Bonus bebè);
  • Detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

Pagamento dell’assegno universale, chi paga?

Le domande sono già partite e potranno essere presentate dagli interessati in qualsiasi momento. Dopo il settimo mese id gravidanza potranno presentare domanda anche le donne in dolce attesa. Chi presenta domanda entro il 30 giugno 2022 avrà diritto alla corresponsione degli arretrati a partire dal primo marzo 2022.

Il primo pagamento, in base ad una convenzione che l’Inps ha sottoscritto con la Banca d’Italia e confermata anche dal Presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, avverrà tra il 15 ed il 22 marzo. Questo per chi ha prodotto domanda entro la fine del mese di febbraio.

Il pagamento verrà effettuato direttamente dall’Inps e non sarà il datore di lavoro ad erogarlo a chi fino a marzo continuerà a percepire gli assegni per il nucleo familiare. La busta paga da marzo quindi sarà alleggerita sia dall’assenza degli assegni, per chi ne ha avuto sempre diritto, che delle detrazioni. Sarà ogni mese l’Inps ad erogare il benefit direttamente sui conti e secondo le indicazioni dei richiedenti.

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