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Contrassegno di parcheggio invalidi: ecco quando è valido anche all’estero

Il contrassegno di parcheggio per i disabili sarà valido anche all’estero. Vediamo i dettagli dopo la pubblicazione della direttiva Europea.

Il tagliando di parcheggio riconosciuto agli invalidi potrebbe non essere valido solo in Italia, ma anche in tutti gli altri Paesi di Europa.Il 14 novembre 2024 scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva 2024/2841, un’ iniziativa legislativa che istituisce due strumenti fondamentali per le persone con disabilità:

  • la Carta Europea della Disabilità;
  • il Contrassegno Europeo di Parcheggio.

Questi strumenti avranno validità non solo dallo Stato in cui sono stati rilasciati ma anche in tutti gli Stati membri dell’UE, garantendo un accesso uniforme a diritti e benefici specifici per le persone con disabilità.

Contrassegno Europeo di Parcheggio

La Direttiva 2024/2841 rappresenta un passo significativo verso una maggiore inclusione delle persone con disabilità in Europa e stabilisce che ogni persona con disabilità potrà beneficiare di un documento standardizzato, valido in tutti i 27 Stati membri, che consente di fruire dei medesimi vantaggi, sia in termini di accesso ai servizi che di agevolazioni economiche, durante i viaggi in altri Paesi dell’UE.

La Carta Europea della Disabilità, quindi, non è solo uno strumento identificativo, ma anche una vera e propria carta d’accesso a un trattamento equo, con sconti, esenzioni e altre facilitazioni in vari ambiti, come trasporti pubblici, musei, strutture ricettive e molto altro.

Parallelamente, il Contrassegno Europeo di Parcheggio darà alle persone con disabilità l’accesso a spazi riservati, senza dover fare i conti con le differenti normative nazionali in tutta Europa. Questo contrassegno garantirà uniformità nell’accesso a parcheggi dedicati, evitando disagi legati alla variazione delle regole da un Paese all’altro.

Il tagliando, che oggi permette all’invalido di parcheggiare in posti specifici e parcheggi dedicati, oltre che di entrare in ZTL nelle diverse città italiane, avrà la stessa valenza anche all’estero per consentire all’invalido che viaggia gli stessi diritti in ogni Paese che fa parte dell’Unione Europea.

L’entrata in vigore della Direttiva e le tempistiche per l’attuazione

Nonostante l’approvazione della Direttiva da parte degli organi legislativi dell’Unione Europea fosse avvenuta mesi prima, la sua pubblicazione ufficiale sulla Gazzetta Ufficiale UE è avvenuta solo il 14 novembre 2024, a causa di ritardi burocratici.

Attualmente in Italia la Disability card è già prevista dal 2021 (come in altri 8 Paesi dell’UE), ma per il contrassegno di parcheggio europeo c’è da attendere ancora un pò, visto che gli Stati membri avranno un termine più lungo per completare le operazioni amministrative e operative. La data limite per l’effettivo rilascio di questi strumenti e per l’adeguamento delle pratiche nazionali è fissata al 5 giugno 2028. Questo periodo transitorio darà il tempo necessario affinché le strutture competenti in ogni Paese possano implementare un sistema efficiente per gestire le richieste e i benefici collegati alla Carta e al Contrassegno.

L’importanza della Direttiva per l’inclusione sociale

La Direttiva 2024/2841 segna una tappa importante nel cammino verso l’inclusione sociale delle persone con disabilità. Con l’introduzione di questi strumenti, l’Unione Europea intende migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, garantendo loro pari opportunità di accesso ai servizi e di partecipazione alla vita sociale, culturale e professionale, senza discriminazioni legate alla mobilità internazionale.

Inoltre, l’armonizzazione delle regole per il riconoscimento della disabilità e dei relativi benefici contribuisce a ridurre le disparità esistenti tra gli Stati membri, semplificando la burocrazia e migliorando la coesione all’interno dell’Unione Europea. La Carta e il Contrassegno non sono solo strumenti pratici, ma rappresentano anche un passo importante verso una società più equa e inclusiva, in cui ogni persona ha il diritto di partecipare pienamente alla vita sociale e culturale del proprio Paese e dell’intero continente.

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