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In pensione nel 2025, via libera a questi nati nel 1963

Come vanno in pensione i nati nel 1963? Ecco cosa c’è per loro nel 2025 per la loro pensione anticipata.

Poche certezze riguardo ad una ipotesi di riforma delle pensioni. L’ultima legge di Bilancio non ha prodotto nulla al riguardo. E tra queste poche cose certe, nel sistema previdenziale la legge Fornero è ancora al suo posto, anzi. Si tratta della Legge che maggiormente impatta ancora oggi sui pensionamenti. Il tanto promesso, discusso ed agognato superamento della legge Fornero non ha visto i natali e forse non li vedrà nemmeno nei prossimi anni. Anche se il governo meloni bloccherà l’aumento di 3 mesi dell’età pensionabile nel 2027, non significa che possiamo dare per superata la riforma Fornero. Eppure anche oggi c’è chi può sfruttare alcune misure più favorevoli e meno legate alla legge dell’allora governo Monti. In pensione nel 2025 infatti qualcuno potrà andarci anche prima del previsto. Ecco in effetti il via libera a questi nati nel 1963 che adesso possono andare in pensione.

In pensione nel 2025, via libera a questi nati nel 1963

Il soggetto che nel 2025 compie 62 anni di età ha dei canali di pensionamento da sfruttare. Parliamo quindi di soggetti che sono nati come dicevamo nel 1963. La misura che consente loro di avere un’alternativa alle pensioni anticipate ordinarie o alle pensioni di vecchiaia è la quota 103. La misura, che è dedicata nel 2025 a chi compie almeno 62 anni di età, è una buona alternativa alla pensione di vecchiaia. Perché da 67 anni si può iniziare a vedere di andare a riposo a 62 anni. Ed è alternativa alle pensioni anticipate, perché dai 42,10 per gli uomini e 41,10 per le donne, si passa a 41 anni di contributi.
Quindi, è la quota 103 che consente a chi compie almeno 62 anni di età di andare in pensione.

Quota 103 2025, come funziona?

Sfruttare la quota 103 si fa con 41 anni come soglia contributiva minima e 62 anni come età anagrafica minima. Dal 2024 sulla quota 103 sono state cambiate le regole di calcolo della prestazione.Infatti la pensione è tutta contributiva e pertanto è una pensione che penalizza quasi sempre i lavoratori rispetto a chi è andato a riposo con la stessa misura nel 2023, quando era a calcolo misto.
Penalizzati maggiormente quanti hanno maturato già almeno 18 anni di versamenti contributivi al 31 dicembre 1995. Perché questi sono contribuenti che avrebbero diritto ad un calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011 e questo significa rinunciare anche al 30% della pensione.
Inoltre con la quota 103 c’è un limite di importo massimo della pensione da non superare. Infatti la pensione non può superare 4 volte il trattamento minimo INPS che nel 2025 è pari a 603,40 euro al mese. La pensione di quota 103 quindi non può essere mai superiore a 2.413,60 euro al mese a prescindere dal proprio montante contributivo. L’importo però una volta terminato l’anticipo ed arrivati a 67 anni, cambia, perché il vincolo sparisce. Ciò che resta è il calcolo contributivo, che una volta applicato non scompare più.