In materia di invalidità, soprattutto quando l’invalido continua a lavorare, le agevolazioni non mancano. Ci sono quelle previdenziali, che permettono di godere della maggiorazione contributiva per tutti i periodi svolti dopo il riconoscimento della disabilità. Ma ci sono vantaggi anche dal punto di vista dei permessi dal lavoro, cioè assenze che vengono risarcite come se la giornata di lavoro fosse regolarmente svolta. In questo scenario non si può non parlare di una delle misure che forse pochi conoscono e pochi usano. Parliamo di un congedo di 30 giorni da sfruttare a prescindere dalla gravità della disabilità, o meglio, a prescindere che ci siano o meno i benefici previsti dalla legge 104.
Invalidi con o senza legge 104, 30 giorni di assenza dal lavoro a stipendio intero, ecco come
Prendere lo stipendio intero o lo stipendio pieno come si dice in questi casi, perfino assentandosi dal lavoro per 30 giorni. Questo è ciò che prevede il cosiddetto congedo per cura. Una misura che permette di ottenere fino a 30 giorni di assenza dal lavoro per anno solare, agli invalidi. E senza rimetterci nulla dal punto di vista dello stipendio. E senza consumare le ferie maturate.
Ricapitolando, ogni anno di lavoro un dipendente che è anche invalido, può ottenere 30 giorni di congedo retribuito al 100% per le sue cure. Un periodo in più rispetto alla malattia per chi ha ottenuto il riconoscimento di un’invalidità civile in misura superiore al 50%. Proprio il fatto che parliamo di disabili con un‘invalidità anche relativamente bassa apre le porte a quanto detto prima, ovvero al fatto che in tanti non sanno di poter sfruttare questa eccezione.
Il congedo e come si chiede al datore di lavoro
I periodi di congedo per cure, retribuiti al 100% non necessariamente devono essere sfruttati di continuo. Infatti possono essere pure frazionati. Vanno consumati nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di ogni anno. Questo fattore è fondamentale perché se non sfruttati si perdono visto che non si possono cumulare. Sfruttare questo congedo retribuito al 100% passa però da una richiesta che l’interessato deve fornire per tempo al datore di lavoro. La richiesta deve essere motivata dalle relative cure che si intende sostenere e per cui ci si deve assentare dal lavoro. Sono cure che devono essere collegate alle patologie da cui deriva l’invalidità accertata dalle Commissioni mediche competenti in materia. Ci vuole la ricetta medica del medico di base che deve certificare le cure di cui ha necessità il diretto interessato.