Nuove misure ponte per la riforma delle pensioni che sarà pronta entro il 2027, le ultime novità

Mario nava
Nuove misure ponte per la riforma delle pensioni che sarà pronta entro il 2027, le ultime novità dal Ministero del Lavoro.

Per le pensioni il dopo quota 103 passa dalla quota 41 per tutti. La quota 103 è una misura che scomparirà nel 2024. Infatti la pensione dai 62 anni con almeno 41 anni di contributi versati sarà in vigore fino al 31 dicembre 2023. Ma la quota 41 per tutti non è certa. Infatti l’obbiettivo non sembra essere il 2024. Il che apre alla possibilità di misure tampone, per prendere tempo in vista della stesura della quota 41 senza limiti di età per tutti i lavoratori.

Nuove misure ponte per la riforma delle pensioni che sarà pronta entro il 2027, le ultime novità

Il ministro del Lavoro Calderone è all’opera anche sulle pensioni. Il fatto che i tavoli delle trattative pensionistiche coi sindacati sia in stallo, non vuol dire che significhi stallo da parte del governo. Infatti dal Ministero del lavoro, disco verde al decreto “che attiva il nuovo organismo tecnico che avrà il compito di monitorare l’andamento e la composizione della spesa previdenziale e di formulare proposte per la revisione del sistema pensionistico”. Questo si legge sul Sole 24 Ore. Questo significa che la riforma delle pensioni è un cantiere ancora aperto e non certo veloce da completare. Tra l’altro sulla quota 41 per tutti il ragionamento e il crono programma parla di fine legislatura. In altri termini sarà entro i 5 anni della legislatura che il governo ha fissato la linea di demarcazione per il varo della misura che prenderà il posto della quota 103.

Novità Osservatorio composto da 15 tecnici

Sempre come si legge sul già citato quotidiano, servirà per forza di cose un’altra misura ponte in attesa che si passi a varare una nuova riforma. Il decreto firmato dalla Calderone istituisce un Osservatorio composto da 15 membri. Tecnici nominati dal Ministro (che sarà uno dei 15 membri dell’Osservatorio) che avranno due compiti. Uno è la valutazione dell’impatto che le pensioni hanno sulla spesa pubblica. L’altro compito invece è quello di arrivare a proporre nuove misure pensionistiche, utili eventualmente al contenimento della spesa pubblica e a riformare il sistema. Oltre a dividere assistenza da previdenza, che già di per se abbasserebbe la spesa INPS, ecco che i tecnici dovranno quindi valutare la sostenibilità di eventuali nuove misure di anticipo pensionistico, tra cui evidentemente anche la quota 41 per tutti.

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