Riforma pensioni 2024, l’uscita deve essere un diritto per chi ha maturato 41 anni di contributi

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Una interessante intervista sull’importanza della quota 41 per tutti in una normativa previdenziale del nostro Paese.
riforma pensioni 2024

Il dibattito sulla riforma pensioni 2024 imperversa e l’obiettivo della quota 41 per tutti aleggia nell’aria, anche se il Governo ha affermato che non potrà essere attuata subito, dal prossimo anno. Ci dovrà essere un graduale superamento della Legge Fornero con misure ponte. E quindi, c’è da attendere. Ma c’è chi non può aspettare.

Se da una parte c’è chi sostiene che esiste già la pensione anticipata e che la quota 41 appare come una sorta di “ridondanza”, allo stesso modo non la pensano coloro che a tale tipo di pensionamento ci aspirano.

Oggi vi proponiamo un ‘interessante intervista rilasciata da un nostro lettore che i 41 anni di contributi li ha superati ma che si ritrova nella condizione di dover attendere la pensione di vecchiaia.

Pensione quota 41 per tutti: un diritto

Il signor Roberto si è reso disponibile a rispondere a qualche nostra domanda per far comprendere perchè la quota 41 per tutti è così importante.

Signor Roberto, perchè a suo avviso l’attuale quota 41 è una palese ingiustizia?

Io credo che le persone che possono vantare almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età (e che poi rientrino anche nei paletti imposti) siano pochissime: considerate che la scuola superiore, in genere, finisce intorno ai 19 anni; da considerare poi, che la maggior parte degli uomini che potrebbero aspirare alla quota 41 si sono visti impegnare i 12 mesi prima dei 19 anni dal servizio militare. In questo modo la quota 41 rimane troppo elitaria.

E perchè secondo lei è un diritto che spetti a tutti?

Perchè chi ha scelto di entrare subito nel mondo del lavoro (facendo un favore anche all’economia italiana, e questo mi preme dirlo) non scegliendo la strada della formazione universitaria, deve essere in qualche modo ricompensato. Se io ipoteco la mia giovinezza e dopo le scuole superiori, prima dei 20 anni, inizio a lavorare e lo faccio ininterrottamente per 41 anni, dovrei avere diritto alla pensione anche se ho solo 60 anni. La quota 41 per tutti, poi, farebbe in modo di eliminare tanti esodati, come me.

In che senso eviterebbe gli esodati?

Prendete il mio caso. Ho 60 anni e 41 anni e mezzo di contributi. Non rientro nella quota 41 precoci perchè non ho iniziato a lavorare a 18 anni, ma a 18 anni e mezzo. Ora sono senza lavoro a causa della crisi e non conto di riuscire a trovare una nuova occupazione (sia a causa della mia età, sia a causa della crisi stessa) e per questo motivo non posso ambire neanche ad accedere alla pensione anticipata per la quale mi mancano circa 18 mesi. Per pensionarmi, stando in questo modo le cose, dovrò aspettare di compiere i 67 anni e per altri 7 anni, quindi, resterò senza stipendio e senza pensione.Questa dovrebbe essere la mia ricompensa per una vita di lavoro?

Accederebbe alla pensione con una quota 41 con penalizzazioni?

Sinceramente no. Non voglio ipotecare una vita di lavoro in cui ho versato contributi per vedermi riconoscere una pensione decimata con la quale non arriverà neanche a fine mese. Ho deciso di aspettare per vedere quali saranno le decisioni sulla riforma; se le decisioni che si prenderanno non saranno di mio gradimento provvederò a prendere un prestito per versare i 18 mesi di contributi che mi mancano per accedere alla pensione con l’anticipata Fornero.

Invitiamo tutti i lettori che vogliono dire la loro opinione

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