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Pensioni di giugno: tagli in arrivo, perché?

In arrivo dei pesanti tagli sulle pensioni di giugno, ecco a chi si applicheranno.

Non è una novità perché da tempo era previsto. E da tempo alcuni pensionati hanno ricevuto le comunicazioni dell’INPS. Ma in ogni caso, anche chi non l’ha ricevuta, o non si è reso conto di aver ricevuto qualcosa nella sua casella postale sul sito dell’INPS, da giugno subirà un taglio della pensione. Dopo i primi mesi dell’anno 2025 con le pensioni che sono cresciute per via della rivalutazione annuale, arrivano adesso dei mesi negativi ed a partire dal prossimo rateo di giugno. Ma di cosa si tratta?

Pensioni di giugno: tagli in arrivo, perché?

Senza fare allarmismi spiccioli va detto che ciò di cui parliamo non riguarda tutti i pensionati. Perché si tratta di un argomento che riguarda solo chi ha ricevuto qualche anno fa dei bonus. Che adesso andranno restituiti. Sulle pensioni 2025, da tempo è previsto che da giugno a settembre ci saranno 50 euro in meno. Perché è al via il recupero dell’INPS su un bonus una tantum previsto dal vecchio governo Draghi. Anzi, i bonus sono due.
Un taglio da 50 euro al mese per 4 mesi per chi ha goduto del bonus da 200 euro e per altri tre mesi per chi invece ha goduto anche di quello da 150 euro.

Come funzionano i tagli delle pensioni nel cedolino di giugno?

In effetti i bonus da restituire sono quelli introdotti con due diversi decreti dal governo Draghi. Si tratta quindi semplicemente della restituzione di bonus percepiti da alcuni pensionati con un vecchio provvedimento del governo Draghi che venne introdotto per sostenere il potere di acquisto delle pensioni colpite duramente dalla crisi post pandemia. Somme erogate in passato, automaticamente che adesso si scopre siano state indebitamente erogate.Dei bonus che adesso si scopre non erano spettanti per alcuni pensionati. Il riferimento è alla cosiddetta indennità una tantum introdotta nel 2022 dal governo Draghi e che faceva riferimento ai redditi del pensionato nel 2021.
Un bonus da 200 euro per pensionati con redditi fino a 20.000 euro, e da 150 euro a titolari di redditi sopra 20.000 e fino a 35.000 euro. Due bonus introdotti rispettivamente dal decreto Aiuti e dal decreto Aiuti ter.

Evidente che oggi che l’INPS ha ultimato i controlli, nel caso in cui le soglie di reddito risultano essere state superate nel 2021, il taglio della pensione diventa inevitabile.