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Pensioni: Riforma Fornero addio per chi si trova in queste condizioni

Andare in pensione nel 2025 è più facile o difficile di prima? E andare in pensione in futuro come sarà? Nessuno ha la palla di vetro dove vedere il futuro. E mai come per una materia come le pensioni, avere certezze non è una cosa facile. Ma le sicurezze al momento sono sempre le stesse. Nessuna riforma delle pensioni è stata introdotta.

E le speranze che ne venga varata una nel breve termine sono poche. Certezza è che ancora oggi il sistema resta ancorato alla riforma Fornero. Una legge nata con il governo Monti che aveva come Ministro del Lavoro proprio la Professoressa Elsa Fornero.

Una legge che porta il nome della Professoressa, che tutti reputano come l’intervento normativo più duro in materia di pensionamento.
In effetti dal 2012, anno in cui è stata introdotta la legge Fornero, tutto cambiò e in peggio. Ma allora non c’è strada alternativa ad una nuova riforma delle pensioni per superare la legge Fornero?

A dire il vero, se si parla di cancellazione intera della legge Fornero quanto detto è l’unica via. Ma va anche sottolineato come anche oggi ci sono delle misure di pensionamento che azzerano la riforma Fornero e che permetto di lasciare il lavoro addirittura meglio di come erano previste le regole prima del governo Monti.

Pensioni: Riforma Fornero addio per chi si trova in queste condizioni

Ma come erano le pensioni prima della riforma Fornero? Sicuramente erano diverse. Infatti fino al 2011 si andava in pensione con 40 anni di contributi ed a prescindere dall’età anagrafica. C’erano le pensioni di anzianità ma anche la quota 96. Infatti si poteva uscire con 60 anni di età ma arrivando almeno a 35 anni di contributi e completando la quota 96. Per le pensioni di vecchiaia invece bastavano 65 anni di età per gli uomini e 60 anni per le donne.
Oggi invece ci sono le pensioni anticipate per le quali servono 42,10 anni di contributi per gli uomini e 41,10 anni di contributi per le donne. La quota 96 non c’è più ed è entrata la quota 103. Per la quale servono 62 anni di età e 41 anni di contributi. Le pensioni di vecchiaia invece adesso sono salite a 67 anni di età sempre con i soliti 20 anni di versamenti. E senza differenze tra uomini e donne.

In pensione adesso, la riforma Fornero non tocca questi soggetti

Oggi si possono sfruttare alcuni strumenti previdenziali che permettono di aggirare l’ostacolo previsto dalla riforma Fornero. Per esempio si possono sfruttare soluzioni che permettono con 40 anni di contributi oggi di andare lo stesso in pensione. Basta per esempio riscattare alcuni anni di studio universitario. I

nfatti con il riscatto fino a massimo 5 anni del periodo dedicato allo studio universitario, c’è chi può completare la carriera arrivando a 42,10 e 41,10 rispettivamente per uomini e donne.
Poi c’è chi per esempio può uscire ancora a 65 anni di età con 20 anni di contributi ma solo con determinate condizioni e solo per alcune donne. Infatti si può uscire con almeno 65 anni e 8 mesi di età e con almeno 20 anni di versamenti, ma solo con il primo versamento successivo al 31 dicembre 1995 e solo se con almeno 4 figli avuti. In effetti c’è lo sconto di 4 mesi a figlio avuto fino a massimo 16 mesi.

Andare a riposo a 60 anni, come?


Sempre per le donne esiste ancora una possibilità di lasciare il lavoro a 60 anni come facevano una volta in tanti con quota 96. Opzione donna prevede almeno 35 anni di versamenti completati entro la fine del 2024 per andare in pensione nel 2025 ma a volte si può partire dai 59 anni di età.

La misura però si rivolge solo a invalide e caregivers che hanno avuto almeno 2 figli nella loro vita.

Perché con un solo figlio occorre arrivare a 60 anni entro il 31 dicembre 2024, e senza figli occorre arrivare a 61 anni. A prescindere dai figli avuti con 59 anni di età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024 possono andare in pensione le lavoratrici licenziate o ancora dentro grandi aziende di interesse nazionale con tavoli di crisi aperti al Ministero.