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Pensioni più basse per chi accede dal 1° gennaio 2025, cambiano i coefficienti

Per chi va in pensione a partire dal 1° gennaio 2025 spetta una pensione più bassa. Cambiano i coefficienti di trasformazione.

Cambiano i coefficienti di trasformazione per la determinazione delle pensioni. Dal 1° gennaio 2025, a parità di contributi versati, si avrà diritto a una pensione più bassa perché i coefficienti per il calcolo aggiornati per il biennio 2025/2026 si abbassano.


A darne comunicazione è il decreto direttoriale 436 del 20 novembre 2024 nel quale vengono comunicati i nuovi coefficienti che si applicheranno al montante contributivo per il calcolo dell’assegno spettante e che saranno validi dal prossimo anno.

Le pensioni, quindi, dal prossima anno tornano a calare e chi va in pensione a partire dal 1° gennaio 2025 vedrà riconoscersi un assegno più basso rispetto a chi, invece, in pensione ci va entro la fine del 2024.

I nuovi coefficienti di trasformazione 2025/2026

Nella seguente tabella è possibile confrontare i nuovi coefficienti con quelli in vigore quest’anno: quello che salta subito all’occhio è la diminuzione che i coefficienti hanno subito.Da quando la revisione è stata introdotta nel 2009, quello del 2025/2026 è il settimo aggiornamento dei coefficienti di trasformazioni di cui 6 negativi e uno solo positivo, quello del 2023/2024.

I coefficienti operano solo sui contributi versati nel sistema contributivo: il lavoratore ogni mese che lavora mette da parte dei contributi, il totale di quelli versati, alla fine, viene trasformato in pensione applicando un coefficiente di trasformazione  basato sull’età di accesso alla pensione.

L’unica revisione che ha portato un aumento dei coefficienti è stata l’ultima quella che ha stabilito i coefficienti per il 2023/2024: in questo caso attendere ha portato un vantaggio ai lavoratori. In tutti gli altri casi la revisione ha comportato un calo dei coefficienti con perdita di soldi da parte dei pensionati. La revisione per il prossimo anno, quindi, segue la tradizione e comporta un calo.

ETA’COEFF. 2023/2024COEFF.2025/2026
574,270%4,204%
584,378%4,308%
594,493%4,419%
604,615%4,536%
614,744%4,661%
624,882%4,795%
635,028%4,936%
645,184%5,088%
655,352%5,250%
665,531%5,423%
675,723%5,608%
685,931%5,808%
696,154%6,024%
706,395%6,258%
716,655%6,510%

Cosa cambia di concreto?

Con i nuovi coefficienti, che saranno applicati a tutti i pensionamenti con decorrenza a partire dal 1° gennaio 2025, il calcolo della pensione sarà meno conveniente.

Facciamo un esempio limite di un lavoratore che va in pensione il 1° dicembre con un montante contributivo di 400.000 euro e un età di 67 anni e lo stesso lavoratore che ritarda, senza lavorare e versare ulteriori contributi, la pensione di 1 mese e accede il 1° gennaio 2025.

Coma cambia l’assegno della pensione?

Andando nel 2024, a dicembre, al montante contributivo si applica il coefficiente di trasformazione dei 67 anni che per il 2024 è pari a 5,723%. Ne risulta una pensione annuale pari a 22.892 euro e una pensione mensile pari a 1.760 euro lordi.

Andando un solo mese dopo, a gennaio 2025, al montante contributivo di 400.000 euro si applica il coefficiente di trasformazione dei 67 anni che per il 2025 è pari a 5,608%. Ne risulta una pensione annuale pari a 22.432 euro con una perdita di 460 euro annui che corrisponde a 35 euro in meno al mese. E tutto questo ritardando la pensione solo di un mese.

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