Reddito di cittadinanza ecco i nuovi controlli e tolleranza zero

Mario nava
Intesa trovata da INPS e Ministero della Giustizia per incrociare i dati dei beneficiari del reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza, ancora novità sui requisti e sui soldi con la proposta della Caritas italiana al governo.

Un fenomeno autentico quello dei furbetti del reddito di cittadinanza. Da quando nel 2019 con il decreto n° 4 il reddito di cittadinanza fu varato, la figura dei furbetti del reddito di cittadinanza ha subito fatto capolino. Come i furbetti del bollo auto, quelli dell’IMU e così via. In Italia molti cercano di aggirare leggi, regole e normative per pagare meno tasse o per godere di bonus e agevolazioni che altrimenti non sarebbero loro fruibili. Praticamente è inevitabile che anche il tanto discusso sussidio finisse dentro queste pratiche tra il furbo e l’illecito della popolazione. Ed è proprio nel contrasto a queste pratiche che si inserisce una novità da parte dell’INPS. Una novità che va nella direzione della tolleranza nei confronti di chi adottata stratagemmi e pratiche illecite per ottenere un vantaggio dal punto di vista del sussidio.

Tolleranza zero per i furbetti del reddito di cittadinanza

Sussidio accorciato per chi è in grado di poter lavorare, e fine del reddito di cittadinanza dopo il 31 dicembre prossimo. Sono le novità sul popolare sussidio introdotte dal Governo Meloni che però adesso si ampliano di un’altra stretta che riguarda la lotta ai cosiddetti furbetti. INPS e Ministero della Giustizia hanno di fatto avviato i controlli incrociati mirati proprio al contenimento di questo fenomeno. Nuovi controlli incrociati adatti a scoprire quanti, pur non avendo diritto al sussidio, lo richiedono e soprattutto, lo percepiscono.

Cosa accade adesso tra INPS e Ministero della Giustizia

Dal 20 gennaio sorso disco verde per un nuovo meccanismo di controllo relativo al reddito di cittadinanza tra INPS e Ministero di Grazia e Giustizia. Un meccanismo che permetterà di approfondire le verifiche riguardo allo stato detentivo di alcuni soggetti che in questi anni hanno preso il sussidio anche stando dietro le sbarre. Oggi nel formulario INPS utile alla domanda del reddito di cittadinanza gli interessati devono autocertificare che nel proprio nucleo familiare non sono presenti soggetti in stato di detenzione. E adesso il controllo riguardo a questa dichiarazione dei diretti interessati scatterà più facilmente e soprattutto automaticamente. Sempre con l’obbiettivo di limitare le pratiche dei cosiddetti furbetti, che anche sullo stato detentivo erano tanti.

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