La rottamazione quinquies è la nuova misura di pace fiscale attualmente in discussione in Parlamento. Dopo il successo delle precedenti edizioni, il Governo sta lavorando a un quinto provvedimento che possa offrire ai contribuenti una possibilità concreta per regolarizzare la propria posizione con il Fisco.
La proposta è stata avanzata da diversi schieramenti politici ed è sostenuta in particolare dal Ministero dell’Economia, che punta a un intervento strutturato da inserire nella prossima Legge di Bilancio o in un decreto collegato.
A differenza delle precedenti rottamazioni, questa nuova versione è pensata per andare incontro alle esigenze dei cittadini in difficoltà economica, offrendo maggiore flessibilità sia nei tempi di pagamento che nelle condizioni di accesso.
Le novità della rottamazione quinquies
Uno degli aspetti più innovativi della rottamazione quinquies riguarda le modalità di rateizzazione. Si prevede infatti la possibilità di estinguere i debiti con il Fisco in un arco temporale massimo di dieci anni, con una dilazione fino a 120 rate mensili.
Inoltre, verrebbero cancellati interessi, sanzioni e aggio, lasciando a carico del contribuente soltanto il debito originario e le spese di notifica. Un’altra novità importante è che la decadenza dalla rottamazione non scatterebbe più dopo una sola rata non pagata, ma solo in caso di otto rate non versate, anche non consecutive.
Questo meccanismo garantirebbe una maggiore tutela per i contribuenti che, pur in buona fede, si trovassero in difficoltà temporanee. La misura dovrebbe includere anche i debiti relativi a tributi locali come IMU, TARI, multe e bollo auto, a condizione che i singoli enti locali decidano di aderire all’iniziativa.
Tempi e modalità di attuazione
L’iter legislativo è ancora in corso, ma l’obiettivo è arrivare all’approvazione entro l’autunno 2025 per permettere ai contribuenti di presentare domanda nel 2026. Secondo le prime ipotesi, l’invio delle richieste potrebbe avvenire tra aprile e luglio 2026, con comunicazione degli importi dovuti entro l’estate e pagamento della prima rata entro luglio.
Il Governo punta a raccogliere tra i cinque e i sette miliardi di euro nei primi tre anni, ma la finalità principale resta quella sociale: aiutare le famiglie e i lavoratori in difficoltà economica a rimettersi in regola, in particolare coloro che hanno interrotto i versamenti previdenziali e rischiano di compromettere la loro posizione pensionistica.
La rottamazione quinquies, se confermata, rappresenterà un intervento strutturale destinato a cambiare l’approccio alla riscossione fiscale in Italia.