Cashback, c’è davvero il rischio di rimborsi minori?

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Qualcuno prevede che i rimborsi del cashback di Natale saranno inferiori, ma il governo rassicura che le coperture ci sono.
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Da qualche ora hanno cominiciato a circolare allarmistiche notizie che vorrebbero le coperture stanziate per il cashback di Natale insufficienti a garantire il rimborso massimo (che ricordiamo essere di 150 euro) a tutti gli iscritti.

Al 12 dicembre gli iscritti al programma erano più di 4 milioni ma Palazzo Zhigi ha prontamente smentito la possibilità di un rimborso minore, inferiore a quanto previsto, per chi ha aderito al cashback di Natale.

La possibilità era stata avanzata dal Sole24ore a causa degli stanziamenti per il mese di dicembre che sono pari a 227,9milioni di euro: ipotizzando che tutti gli oltre 4milioni di iscritti, raggiungano il minimo delle 10 operazioni e il massimo del rimborso con le risorse stanziate i rimborsi spettanti sarebbero di 60 euro ciascuno.

Ovvero meno della metà di quanto annunciato, ovvero i 150 euro raggiungibili. Secondo il noto quotidiano il rimborso spettante dipenderà da quanto ognuno dei 4milioni di iscritti spenderà ma di fatto sottolinea che potrebbe essere riconosciuto, come massimo, il 10% di una cifra limite di 600 euro.

Il cashback stesso, nel suo regolamento, prevede che “Qualora la predetta risorsa finanziaria non consenta il pagamento integrale del rimborso spettante, questo è proporzionalmente ridotto”

Il Governo, però rassicura che sia il cashback natalizio che quello del primo semestre 2021 saranno pagati nel 2021 e che per entrambi i periodi la copertura stanziata è di 1.750 milioni. Le risorse necessarie, quindi, ci sono.

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