Autocertificazione INPS, quando serve?

Non sempre ma spesso l’INPS richiede la compilazione di una autocertificazione allegata che sottoscriva il possesso dei requisiti richiesti dalla prestazione che si sta per chiedere.

Può capitare nel caso dell’invalido che richiede l’indennità di accompagnamento, per esempio o del soggetto che richiede l’erogazione degli assegni al nucleo familiare solo per citarne alcuni.

L’INPS in questi casi pretende una dichiarazione che attesti il possesso, sotto la propria responsabilità,m dei requisiti necessari a ottenere la prestazione richiesta.

In un precedente articolo avevamo fornito spiegazioni su come compilare l’autocertificazione generica INPS, ovviamente tale esempio va adattato alle esigenze specifiche del dichiarante.

Autocertificazione INPS

L’autocertificazione INPS, quindi, è una dichiarazione che l’interessato compila e firma attestando fatti personali suo o del suo nucleo familiare perchè ne è a diretta conoscenza. Possono essere certificati nell’autodichiarazione fatti che non riguardano il sottoscrittore, però, solo nel caso sia presentata l’autodichiarazione nel proprio interesse.

L’autocertificazione INPS può essere presentata sia da cittadini italiani che da cittadini di Paesi membri dell’Unione Europea, ma anche da cittadini non appartenenti all’UE a patto che siano in possesso di un regolare permesso di soggiorno.

Perché il cittadino può presentare una autocertificazione e non è tenuto alla presentazione di un certificato vero e proprio? La legge stabilisce che tutti gli uffici pubblici (e anche l’INPS) sono obbligati ad accettare l’autocertificazione al posto dei normali certificati che normalmente rilascia la Pubblica amministrazione. Se l’autocertificazione non venisse accettata si costituirebbe la violazione ai doveri di ufficio da parte dell’Ente che la rifiuta.