La nuova rottamazione delle cartelle di cui da tempo si parla tarda ad arrivare. Molti che avevano pensato di demandare a questa nuova sanatoria le loro idee di fare pace con le questioni fiscali e i debiti, restano in attesa.
Ma è un’attesa che non può durare per sempre naturalmente. Perché mentre si attende una nuova sanatoria, le procedure di esecuzione forzata dell’Agenzia delle Entrate Riscossione proseguono. Con tutti i rischi e i pericoli di sempre.
Nel senso che mentre si è in attesa di una rottamazione la cui proposta è già stata presentata, ma che non è ancora un provvedimento effettivo, subire pignoramenti, ipoteche e fermi è probabile. Ecco allora le soluzioni che possono consentire a tanti di mettersi comunque in regola anche senza la nuova rottamazione.
Cartelle esattoriali, ecco la soluzione senza rottamazione e sanatorie
Sulla rottamazione delle cartelle proposta dalla Lega, che diventerebbe un provvedimento molto più favorevole di quelli fino ad oggi creati, c’è attesa come dicevamo. La rottamazione quinquies però non è ancora un provvedimento fatto.
Ecco perché sarebbe utile sfruttare le vie alternative che consentono magari di annullare le cartelle anche senza rottamazione.
Le cartelle esattoriali possono essere annullate, saldate e risolte anche senza provvedimenti di sanatoria. Per esempio c’è la sospensione degli atti di riscossione. Si tratta di quel paracadute che i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali di Agenzia delle Entrate Riscossione e prima ancora di Equitalia, possono sfruttare.
La via per cercare di annullare la cartella esattoriale
Il contribuente alle prese con una cartella ha la facoltà di presentare ricorso o di presentare una istanza di sospensione della cartella esattoriale. In quest’ultimo caso bisogna che si materializzino alcune condizioni che sono:
- prescrizione del debito;
- pagamento del debito già effettuato in precedenza;
- provvedimento di sgravio emesso dall’Ente Pubblico creditore;
- sgravio imposto da una sentenza di un Giudice;
- illegittimità acclarata della pretesa dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Sospensione della riscossione, di cosa si tratta?
La sospensione della riscossione nacque dalla Legge di Bilancio 2012 e concede al contribuente il diritto di presentare istanza di sospensione. entro 60 giorni dalla data di ricezione della cartella esattoriale.
Una volta presentata l’istanza l’Agenzia delle Entrate Riscossione entro i 10 giorni successivi dalla ricezione, deve comunicare all’Ente Pubblico da cui la cartella proviene, le motivazioni che il contribuente ha dato all’istanza.
Poi entro 220 giorni dall’istanza questo processo deve completarsi nel modo che le autorità decideranno di adottare, ovvero di annullare la cartella dando quindi ragione al contribuente.
Oppure rigettando l’istanza e motivando il perché del rigetto che non fa altro che far tornare ad essere da pagare il debito. Va detto che allo scadere dei 220 giorni in caso di mancata risposta da parte degli Enti, la cartella esattoriale su cui è stata richiesta la sospensione può essere definitivamente annullata.