Come far salire l’Assegno Unico dei figli, ecco una soluzione che può tornare utile

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L’importo dell’Assegno Unico può essere incrementato, basta fare in questo modo e rinnovare l’ISEE scegliendo quello corrente.
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L’Assegno Unico è quella misura che riguarda famiglie con figli e che da anni ormai è appannaggio di lavoratori (sia dipendenti che autonomi), disoccupati e percettori di sussidi. Per ogni figlio sotto i 21 anni di età si arriva a prendere una determinata somma mensile pagata dall’INPS direttamente sul conto corrente indicato dagli interessati. La prestazione si prende semplicemente presentando domanda, indicando tutti i dati anagrafici e i codici fiscali dei figli. Non serve l’ISEE per prendere l’Assegno Unico. Ma per determinarne l’importo, l’ISEE è fondamentale. Ecco perché chi si chiede come far salire l’Assegno Unico dei figli, deve partire sempre dall’ISEE.

Come far salire l’Assegno Unico dei figli, ecco una soluzione che può tornare utile

Nel 2024, al netto delle maggiorazioni per i figli successivi al secondo (cd, famiglie numerose), per le ragazze madri, per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, ed altre somme aggiuntive fruibili, gli importi dell’Assegno Unico vanno da un minimo di 57 euro al mese a figlio, ad un massimo di 199,40 euro. Fino alla soglia di 17.090,61 euro di ISEE, l’importo assegnato a ciascun figlio minorenne è pari a 199,40 euro. Poi inizia a scendere, fino ad arrivare a 57 euro per famiglie prive di ISEE o con una soglia superiore a 45.574,96 euro. Evidente che se una famiglia nel 2023 aveva un ISEE sotto i 17.000 euro mentre nel 2024 ne ha uno superiore a 17.090,61 euro, prende un trattamento inferiore (anche se bisogna valutare l’aumento per l’inflazione 2024 che ha aumentato l’importo base del trattamento).

ISEE corrente, ecco perché fa salire l’importo dell’Assegno Unico

L’ISEE 2023 si basava su redditi e patrimoni del nucleo familiare presi dall’anno 2021. L’ISEE del 2024 invece si basa sui redditi e sui patrimoni del 2022. Ma se nel frattempo, la situazione patrimoniale e reddituale di una famiglia è variata rispetto al 2022, ecco che si può “correggere” l’ISEE, chiedendo una versione che tenga conto del peggioramento della situazione economica e patrimoniale di una famiglia. L’ISEE corrente è quello che viene incontro a famiglie che hanno l’esigenza di far sapere all’INPS che i redditi ed i patrimoni del 2022 non ci sono più e che pertanto le loro necessità sono diventate più elevate. Con l’ISEE corrente si può arrivare a farsi riscrivere l’Assegno Unico in misura più alta proprio perché cala l’ISEE. La versione corrente ha una durata di 6 mesi e può essere rinnovato a scadenza. Significa che dopo 6 mesi se l’interessato non rinnovare l’ISEE corrente, l’INPS tornerà a calcolare l’Assegno Unico sulla versione ordinaria, riducendo di nuovo l’Assegno Unico percepito.

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