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Dall’Agenzia delle Entrate un rimborso di 152 euro a figlio, ecco cosa devi fare

Ecco quali spese danno diritto a ricevere dall’Agenzia delle Entrate un rimborso di 152 euro a figlio nel modello 730.

Sul conto corrente entro la fine dell’anno o da agosto su buste paga o pensioni, ecco arrivare dall’Agenzia delle Entrate un rimborso di 152 euro a figlio. Non parliamo di bonus e di versamenti una tantum sotto forma di sussidi. Parliamo di ciò che un figlio comunemente costa ad un genitore che lo ha a carico fiscalmente e che genera adesso la possibilità di recuperare qualcosa sulle spese sostenute. Da oggi è accessibile nel cassetto fiscale il proprio 730 precompilato. Dal 15 maggio la dichiarazione dei redditi potrà iniziare ad essere trasmessa. E una delle voci che si possono usare come detrazione è quella relative alla scuola. Ovvero le cosiddette spese di istruzione.

Dall’Agenzia delle Entrate un rimborso di 152 euro a figlio, ecco cosa devi fare

Le spese di istruzione sono una delle voci che più di frequente i contribuenti inseriscono nella dichiarazione dei redditi. Parliamo di contribuenti che hanno figli a carico che sono studenti di scuola (per le Università la detrazione è di altra natura). Il 19% delle spese di istruzione sostenute è ciò che si può recuperare. Parliamo di spese del 2024, perché l’anno di imposta da utilizzare nel modello 730 del 2025 è il 2024. Tutte le spese sostenute nell’anno precedente possono essere scaricate nel modello 730. ma con una franchigia massima fissata a 800 euro. Significa che per ogni figlio a carico studente si possono scaricare 800 euro di spesa. Il che genera la possibilità di avere dall’Agenzia delle Entrate un rimborso di 152 euro a figlio (il 19% di 800 euro).

Quali spese danno diritto a questa detrazione?

Se nel 2024 un figlio a livello di spese di istruzione è costato 1.000 euro, la detrazione come detto può essere di massimo 800 euro. Possono rientrare nel calcolo delle spese da scaricare le tasse di iscrizione, le tasse di frequenza, ogni singolo contributo versato alla scuola, sia obbligatorio che volontario (ad esempio, quelli per l’ampliamento dell’offerta formativa per corsi di lingua, arte, musica e così via dicendo). Dentro il novero delle spese di istruzione detraibili anche quelle per le gite scolastiche o per la mensa scolastica o ancora per eventuali assicurazioni.

Dall’Agenzia delle Entrate un rimborso di 152 euro a figlio ma rispettando alcune condizioni


Le spese scolastiche per poter essere scaricate finiscono nel calderone dei pagamenti tracciabili. Significa che bisogna aver pagato nel 2024 tali spese con moneta elettronica, sia essa tramite bonifico bancario o postale, assegni, carte di credito, di debito, versamenti PagoPA e così via dicendo. Il pagamento in contanti fa perdere la detrazione per quella spesa che non ha rispettato l’obbligo del pagamento tracciabile.
In effetti per tali spese oltre alla fattura o ricevuta del pagamento serve conservare la ricevuta del pos, la copia del pagamento PagoPA, quella del bonifico e così via.
Documenti su cui comunque è obbligatorio l’inserimento della causale del versamento, dell’istituto scolastico a cui è stato fatto, dell’alunno che frequenta la scuola e del genitore che ha sostenuto la spesa. Nel modello 730 bisogna inserire queste spese nel quadro E in uno dei righi che vanno da E8 a E10 con Codice 12.