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Danni da vaccino COVID ma non solo: pensioni, indennità e risarcimenti

Pensioni, indennizzi o risarcimenti per i danni da vaccino? ecco cosa dice la legge.

Polemiche a non finire ed ancora in atto riguardo la pandemia da COVID e le susseguenti campagne di vaccinazione. Sembrano passati secoli ed invece la pandemia è stata superata da poco tempo. A tal punto che ancora oggi ci sono polemiche, cause giudiziarie e richieste di chiarimenti e risarcimenti per tutto quanto è successo. Senza voler entrare nel dettaglio di queste contestazioni, non essendo esperti in materia di virus, vaccini e così via dicendo, oggi analizziamo cosa la legge prevede per chi risulta vittima di danni da vaccinazioni. Partendo da quelle per il COVID naturalmente, perché hanno interessato la generalità della popolazione o quasi. Ma allargando il campo a tutte le eventuali problematiche, dimostrabili e non, a cui pare siano andati incontro i cittadini dopo queste vaccinazioni. La domanda che molti si pongono infatti riguarda eventuali risarcimenti, eventuali indennità o addirittura eventuali pensioni.

Danni da vaccino COVID ma non solo: pensioni, indennità e risarcimenti

Si può discutere di tante cose quando si parla di campagna vaccinale. Dubbi sulla legittimità, sulla necessità o sulla bontà di un vaccino come di ogni altra cura sanitaria non sono una rarità.

Il Consiglio di Stato recentemente ha fugato questi dubbi sottolineando come “il legislatore, in una situazione pandemica che vede il diffondersi di un virus a trasmissione aerea, altamente contagioso e spesso letale per i soggetti più vulnerabili per via di malattie pregresse e dell’età avanzata, ha il dovere di promuovere e, se necessario, imporre la somministrazione dell’unica terapia in grado di prevenire la malattia o, quantomeno, di scongiurare i sintomi più gravi e di arrestare o limitare fortemente il contagio”. Tesi della Giurisprudenza che si scontrano con altre pronunce. Ma c’è un minimo comune denominatore in questi casi. Perché anche il Consiglio di Stato sottolinea come l’obbligo della terapia venga applicato con la consapevolezza dei rischi a breve e lungo termine, che però sono ignoti anche alla scienza.

Risarcimento del danno e indennizzo

Come sempre quando è il momento di richiedere un risarcimento dei danni o un indennizzo è sempre il diretto interessato che deve dimostrare il nesso tra le problematiche sopraggiunte è l’evento che le ha scatenate. Per quanto riguarda i problemi da vaccinazione l’ente di riferimento a cui l’interessato deve chiedere queste cose sono le ASL. Infatti bisogna inviare una richiesta all’ASL competente territorialmente che provvederà poi a fare convocare dalla commissione medica accertatrice l’interessato per verificare la completezza della documentazione prodotta e la conferma del nesso tra il vaccino e i problemi di salute sopraggiunti. Ma bisogna distinguere però tra risarcimento del danno e indennizzo. Perché dietro la richiesta di risarcimento del danno prevede bisogna che questo dipenda da una condotta illecita di qualcuno. Magari per colpe del medico che ha somministrato il vaccino non tenendo conto della condizione clinica del paziente che magari ne sconsigliava l’uso.

Procedure da seguire e tutto ciò che bisogna capire riguardo al da farsi


Il risarcimento del danno quindi, presuppone sempre l’esistenza di un nesso tra un atto illecito ed un danno. Il diritto all’indennizzo è un’altra cosa, e prescinde dalla colpa di qualcuno. Quindi l’interessato non deve provare che qualcuno ha sbagliato qualcosa, ma solo che il danno subito è collegato al trattamento sanitario ricevuto.
La cosiddetta tutela indennitaria, può essere richiesta più facilmente da chi è stato costretto alla vaccinazione. Gli over 50 per esempio, oppure il personale sanitario o delle Forze dell’Ordine. Più complicato per chi invece non era stato costretto, o meglio, non era stato obbligato per legge al vaccino ma solo spinto da condizioni di vita al limite della sopportazione per via dei lockdown e delle limitazioni a vivere normalmente. Il nostro non vuole essere un suggerimento a chiedere di anni a qualcuno, ma solo un’analisi di cosa si può fare, sia per vaccinazioni anti COVID che per qualsiasi altra problematica di natura sanitaria.

Anche le pensioni, ma come?

Si tratta di una risposta burocratica e procedurale a quanti si chiedono come funziona la prassi in casi di questo genere. Invece per ciò che concerne eventuali rendite e pensioni, il meccanismo di chi ha subito menomazioni perenni che per lui derivano dal vaccino, le vie sono quelle che comunemente riguardano tutte le condizioni invalidanti. Quindi domanda di invalidità civile, inabilità, accompagnamento e benefici della legge 104. Sempre in base a cosa la commissione medica sanitaria delle ASL decide come grado di invalidità. Ed in alcuni casi, come nella pensione di vecchiaia anticipata per invalidità pensionabile, in base a ai contributi previdenziali che un lavoratore ha versato.