Pensione opzione donna, cosa accade a chi ha contributi da autonoma e da dipendente?

Come sappiamo l’opzione donna pone dei requisiti diversi alle lavoratrici dipendenti e a quelle autonome. Alle dipendenti sono richiesti 58 anni di età, 35 anni di contributi e una finestra di attesa di 12 mesi, alle autonome 59 anni di età, 35 anni di contributi e una finestra di attesa di 18 mesi. Ma cosa accade alla lavoratrice che ha contributi da autonoma e da dipendente?

Pensione opzione donna con contributi misti

Una nostra lettrice ci scrive:

Buongiorno, Questa la mia domanda Ho 55 anni e 31,5 anni contributi maturati, circa 10 anni come lavoratrice autonoma e ultimamente da circa 21 come dipendente. Attualmente quindi sono una dipendente di azienda privata.Ponendo il caso che opzione donna fosse mantenuta, potrei richiederla a 58 anni o a 59, come qualcuno mi ha detto, avendo io fatto per 10 anni lavoro con partita IVA? Non Prevale il periodo più lungo, cioè i 24 anni e mezzo di lavoro come dipendente e quindi i 58 anni di età?Grazie mille 

Nel caso di contribuzione versata sia come dipendente che come autonoma (Partita Iva) non si tiene conto della contribuzione più lunga o del lavoro prevalente. A contare, purtroppo, è solo il fatto che ci sono contributi versati anche come lavoratrice autonoma.

Alle lavoratrici che hanno anche soltanto un anno (o meno) di contribuzione versata come autonoma viene richiesto di soddisfare i requisiti richiesti alle lavoratrici autonome, ovvero 59 anni di età, 35 anni di contributi e rispettare una finestra di attesa di 18 mesi.

In ogni caso, avendo lei solo 55 anni, è necessario che la misura venga prorogata per almeno altri 4 anni per darle la possibilità di accedere al pensionamento.

Per dubbi e domande è possibile scrivere a: info@pensioniefisco.it
I nostri esperti provvederanno a dare una risposta al tuo quesito in base all’originalità.