Riforma pensioni, contributivo per tutti, anticipo da 60 o 64 anni

mazzarella
Come potrebbe diventare il sistema se la pensione per i contributivi di oggi diventa la pensione contributiva per tutti domani.
riforma delle pensioni.

E se le regole del sistema pensioni contributivo si estendessero a tutti i lavoratori a prescindere dalla data di avvio dei versamenti? L’idea non è nuova, perché mesi fa due misure oggi destinate ai contributivi puri sembravano in procinto di essere varate ed estese a tutti. Parliamo del regime sperimentale donna, meglio conosciuto con il nome di opzione donna e della pensione anticipata contributiva.

Due misure, la prima che ha nel contributivo la scelta della diretta interessata e l’altra che invece è fissa nel sistema contributivo. Estendere i vantaggi delle due misure pure a chi rientra nel sistema retributivo è una cosa auspicata da molto, anche se adesso se ne parla di meno e quindi si tratta solo di una ipotesi lontana dalla realtà.

Opzione donna diventa opzione per tutti? ecco come funzionerebbe la misura

anticipare la pensione

Nel 2023 opzione donna ha subito notevoli modifiche e sarà così fino alla data di scadenza della misura il 31 dicembre prossimo. Si è sensibilmente ridotta la platea delle beneficiarie perché il governo nel prorogare la misura a tutto il 2023, ha limitato opzione donna a caregivers, invalide, disoccupate o al lavoro presso aziende con tavoli di crisi aperti. Per disoccupate e lavoratrici di aziende in crisi, età di uscita a partire dai 58 anni, così come per invalide e caregivers con almeno 2 figli avuti. Sempre invalide o con invalidi da assistere possono uscire con opzione donna a 59 anni con un solo figlio avuto o a 60 anni senza figli.

Fino al 2022 invece la misura prevedeva l‘uscita a partire dai 58 anni per qualsiasi lavoratrice dipendente con 35 anni di contributi o con la stessa età contributiva a 59 anni di età anagrafica per le lavoratrici autonome. L’idea di estendere i benefici di opzione donna, con i requisiti che andrebbero centrati entro l’anno prima di quello di uscita dal lavoro e con 12 mesi di finestra di decorrenza, potrebbe essere una soluzione per la riforma delle pensioni. anche gli uomini, senza distinzioni di platea e magari a 60 anni di età tutti, potrebbero trovare conveniente l’uscita, anche se penalizzata come importo dal calcolo contributivo della prestazione.

La pensione anticipata a 64 anni per tutti i lavoratori e non solo per i contributivi puri

Ma la riforma pensioni con contributivo per tutti e anticipo da 60 o 64 anni, significa che ad opzione donna estesa a tutti c’è anche l’alternativa o l’aggiunta della pensione contributiva allargata anche ai misti. Infatti ci sarebbe pure la via di allargare la pensione anticipata contributiva a 64 anni con 20 anni di contributi e assegno fino a 2,8 volte l’assegno sociale, a tutti i lavoratori e non solo a chi ha cominciato a versare dopo il 31 dicembre 1995.

Anche in questo caso, il ricalcolo contributivo dovrebbe essere il principio base, perché il lavoratore che ha diritto ad un calcolo misto per i contributi versati fino al 31 dicembre 1995 (o al 2012 per chi al 31 dicembre 1995 ha 18 anni o più di contributi), dovrebbe accettare il calcolo meno vantaggioso.

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